giovedì 31 gennaio 2008

Jack Sparrow a PORTA MAGGIORE


Può suonare un pò strano, ma il sestiere di Porta Maggiore ha organizzato una festa in costume che ha come tema: I Pirati dei Caraibi.

Molte le voci in giro: alcuni dicono che ogni riferimento è puramente casuale e che tale tema è stato scelto in base ad una festa al Banana lo scorso anno, ma qualche solestante storce il naso e la cosa gli puzza di sfottò. C'è chi dice che le gare sono gare, e carnevale è un altra cosa e c'è chi guarda da spettatore questa cosa e ci scrive un post. (me medesimo).

Se qualcuno sa qualcosa di nuovo, può commentare e renderci partecipi. Siamo ben lieti di sapere come va a finire questa macchietta carnascialesca.


Duca di Plexiglass

sabato 26 gennaio 2008

La Fortezza di Acquaviva Picena


Menzionata tra le più importanti rocche della regione, la Fortezza costituisce il monumento più rappresentativo e la principale attrattiva turistica del paese.Probabilmente ideata sul primo affermarsi della potenza della Famiglia degli Acquaviva, fu completata intorno al 1300.Giovan Francesco Azzolino, in seguito della distruzione operata dai Fermani nel 1447 si occupò della ricostruzione, a cui sembra essersi interessato il grande architetto fiorentino Baccio Pontelli, autore della Rocca di Senigallia, delle fortezze di Offida, di Jesi e di Osimo. Esemplare importante di fortificazione, presenta una pianta a quadrilatero irregolare, che racchiude un'ampia corte centrale con pozzo, con i vertici rafforzati da torrioni.
Il torrione più alto, il Mastio, di forma cilindrica è alto circa 22 m e presenta una scarpata fortemente accentuata.L'interno, occupato da due vani voltati tra loro collegati da una scala in muratura, ospita attualmente un'interessantissima esposizione di armi antiche. Davvero suggestivo è lo spettacolo paesaggistico che si apre allo sguardo del visitatore dalla sommità del Mastio, che permette di scorgere per un ampio orizzonte il mare, i colli circostanti e le imponenti vette del Gran Sasso e della Maiella.
Il torrione da cui si aprono feritoie per bocche da fuoco, posto in diagonale rispetto al Mastio, è di pianta pentagonale e presenta all'interno due vani sovrapposti aperti sulla corte.Le altre due torri, rispettivamente di pianta pentagonale e quadrata, erano destinate ad armi leggere quali colubrine ed archibugi.
Nella parte alta, percorribile attraverso camminamenti, la struttura difensiva poggia su eleganti beccatelli.Nello spessore della muraglia è ricavato un corridoio con piccoli appostamenti a casamatta ed una porta all'uscita della cortina.
L'intero complesso restaurato alla fine dell'Ottocento dal noto architetto marchigiano Giuseppe Sacconi, autore del Vittoriale a Roma, e di recente ristrutturato, sembra accennare ai principi di Leonardo e preludere ai baluardi del secolo XVI.

Orari di Apertura
  • Gennaio/Febbraio: apertura nei giorni di sabato,domenica e festiviMattino:10.30 - 12.30Pomeriggio:15.00 - 17.00* Si precisa che nei giorni di pioggia, l'apertura verra anticipata di mezz'ora al fine di evitare attese da parte dei visitatori
  • Da Marzo a Maggio: apertura nei giorni di sabato, domenica, festivi, prefestivi e periodo delle Festività Pasquali.Mattino:10.30 - 12.30Pomeriggio:15.30 - 17.30* Nei giorni di maggior afflusso l'orario potrebbe subire variazioni
  • Giugno/Settembre: apertura tutti i giorni Mattino:10.30 - 12.30Pomeriggio:16.00 - 19.00* Nei giorni di maggior afflusso l'orario potrebbe subire variazioni
  • Luglio/Agosto: apertura tutti i giorni Mattino:10.00 - 12.30Pomeriggio:17.00 - 20.00Sera:21.30 - 23.30* I mercoledì in occasione del mercatino si seguirà orario continuato dalle ore 17.00 alle ore 24.00
  • Ottobre/Novembre/Dicembre: apertura nei giorni di sabato, domenica e festivitutti i giorni Mattino:10.30 - 12.30Pomeriggio:15.00 - 17.00

CoNtE dI rOcHeFoRt

lunedì 21 gennaio 2008

Piazzarola: nuovo aggiornamento al sito


Rullo di tamburi e squilli di chiarina!
Il Sestiere della Piazzarola è sempre in fermento. C'è stato un nuovo aggiornamento nel loro sito.
Cliccando su http://nuke.sestierepiazzarola.it/ entrerete nel loro mondo e conoscerete tutto ciò che li riguarda.
Rispetto al sito che visitevamo poco fa, quello attuale si è arricchito con parecchie sezioni come sondaggi , gagets e servizi come il notiziario, la newsletter, il forum che li riguardano.
Per saperne di più comunque cliccate il link e buona navigazione.
Omino Maledetto

sabato 19 gennaio 2008

"Lancia in resta"


Il termine "lancia in resta" nel medioevo, ma anche oggi voleva significare tendere la lancia in avanti per affrontare un' impresa energicamente, con risolutezza. La lancia tesa in avanti era il miglior modo per i cavalieri di colpire il nemico restando a cavallo.

Tuttavia le lance non erano usate solo nel mondo cavalleresco.Nell'antichità le lance si utilizzavano soprattutto come armi da lancio (giavellotti). Ad esempio i guerrieri dell'Iliade combattevano scagliando la propria lancia contro il nemico: la forza con cui essa colpiva era spesso tale da trapassare lo scudo. Era famosa la lancia di Achille, ricavata da un intero tronco d'albero, così pesante che solo lui poteva brandirla; secondo una leggenda citata anche da Dante nella Divina Commedia (Inferno XXXI, 1-6), aveva il potere, colpendo una seconda volta nello stesso punto, di sanare la ferita inferta con il primo colpo. Gli antichi romani usavano un tipo di lancia chiamato pilum, dalla lunga punta di ferro che si piegava quando colpiva il bersaglio, così che il nemico non poteva riutilizzarla.

La lancia era l'arma principale della cavalleria pesante medievale: grazie alla resta che le impediva di scivolare all'indietro quando essa colpiva il bersaglio, il cavaliere lanciato al galoppo poteva scaricare contro il nemico tutta la propria forza. Le lance, di legno, erano fabbricate in modo da spezzarsi all'urto, altrimenti il cavaliere sarebbe stato sbalzato di sella.

Alla cavalleria pesante, a partire dal XIII secolo, si contrapposero reparti di fanteria anch'essi armate di lancia: gli schiltron scozzesi, i quadrati di picchieri svizzeri, i tercios spagnoli erano formazioni compatte che opponevano un muro di lance alla cavalleria nemica. Queste lance avevano una piccola punta dalla parte del manico, così da poterle infilzare per terra e reggere con più forza le cariche di cavalleria.
L'uso della lancia declinò con l'avvento delle armi da fuoco; la cavalleria pesante scomparve, mentre nella fanteria essa fu sostituita dal fucile dotato di baionetta.
Un'arma simile alla lancia è l'alabarda, che a fianco della punta ha una lama a forma di mezzaluna: si può usare per colpire sia di punta che di taglio.


Conte di Rochefort

giovedì 17 gennaio 2008

Il "Principe Nero"


Una delle figure di storia medievale che ha da sempre affascinato gli amanti e gli studiosi del medioevo è quella del Principe Nero. Un cavaliere che ogni Quintanaro avrebbe voluto avere nel proprio Sestiere...
Così, in questo post, ho deciso di spiegarvi meglio in grandi linee, chi era in realtà il famoso Principe Nero e da cosa deriva questo appellativo.

Il vero nome del Principe Nero era Edoardo di Woodstock, Principe di Galles (15 giugno 1330 - 8 giugno 1376); egli era il primogenito del re Edoardo III d'Inghilterra e di Filippa di Hainaut, e padre di Re Riccardo II d'Inghilterra.
Tuttavia egli non divenne mai re perché la sua morte precedette di un anno quella del padre, consentendo al figlio Riccardo, anche se minorenne, di salire al trono.


Edoardo dimostrò di possedere un prodigioso talento militare, come testimoniato dal coraggio personale e dalle abili tattiche poste in essere alla battaglia di Crécy, quando era ancora un sedicenne. A ciò fece seguito dieci anni dopo con un'altra vittoria alla Battaglia di Poitiers, durante la Guerra dei cent'anni, che permise in seguito di firmare il Trattato di Bretigny, dopo un periodo di grave anarchia in Francia. Il principe manifestò ancora la sua valentia nel 1367, con il successo alla battaglia di Nájera, nella Castiglia settentrionale. Froissart lo definì "il più grande soldato della sua epoca".

L'origine dell'appellativo di Principe Nero è ancora oggi incerta:secondo la tradizione l'appellativo derivò da una corazza nera, riccamente decorata, che Edoardo III regalò al giovane principe alla battaglia di Crécy. Tuttavia è anche possibile che il soprannome sia stato in origine coniato dai cronisti francesi, con riferimento alle terribili sconfitte che il principe inflisse alla Francia oppure alla crudeltà dimostrata nei fatti d'arme. Uno studio etimologico apocrifo del nome asserisce che lo stesso derivi dalla cupezza dell'effige tombale, dovuta alla sporcizia od alla lucidatura scura.



Sir Robert D'Altavilla

lunedì 14 gennaio 2008

sintesi del Palio del Niballo



Questa è la sintesi del palio del Niballo che si svolge a Faenza. Ne sono rimasto colpito soprattutto per la difficoltà.A questo palio partecipano cavalieri di fama a livello nazionale come Willer Giacomoni, Massimo Conficconi e Alfiero Capiani.Guardandolo bene a quanto pare nn è facile come credevo! Buona visione a tutti!


Omino Maledetto

venerdì 11 gennaio 2008

Oscar dello Sport Ascolano


Venerdì 4 Gennaio presso il Teatro 'Ventidio Basso' Porta Romana e Porta Maggiore sono state premiate per aver ottenuto, nel corso dell'anno 2007, risultati di alto valore tecnico, dando lustro alla città stessa. Premio alla carriera anche per Giantomassi Francesco (Porta Romana) che ha raggiunto la Presidenza Nazionale dei Giudici della Federazione Italiana Sbandieratori.
Duca di Plexiglass

mercoledì 9 gennaio 2008

"Le Porte": restyling per la Quintana


E' un pò di tempo che passo a Porta Solestà ed a Porta Tufilla e noto delle impalcature furia sponsorizzate che ricoprono le due porte. Lavori di restyling per la prossima Quintana? Speriamo, sarebbe neccò triscte avè li port nghell' condizioni. Lu sinneche dice che ce li vò, allora è misse sù stu cantiere, è ditte pure che servie pe la Quintana.

Ci crediamo ci crediamo, nel frattempo leggiamo gli "scponzor" che le ricoprono e ce le immaginiamo per come saranno dopo questo rinnovo di stile.

Nella foto Porta Capp'ccina ( Porta Solestà), prima del restauro.


DUCA DI PLEXIGLASS

martedì 8 gennaio 2008

Veneri bloccato in Kenya


Pare che il campione bianco-rosso ha avuto dei problemi con gli aereoporti, come molti di noi frequentemente.
Il cavaliere della Piazzarola era in vacanza. E', insieme ad altri sessanta italiani, intrappolato da due giorni nell’impasse della compagnia 'Eurofly', che non vuole o non riesce a trovare posti sui voli dal Kenya verso l’Europa.
La motivazione di questo disagio può essere attribuita a una situazione di conflitto bellico presente in Kenya, dal quale derivano tante altre complicazioni che colpiscono tanti altri ambiti.

Ma tanti altri piccoli misteri hanno portato a formarsi questa situazione spiacevole.
Sarà tornato il nostro eroe? Non si sa, ma voci di corridoio affermano che il problema sia stato risolto o in fase di risoluzione.

Altre voci dicono che Veneri sarebbe ancora bloccato all'aereoporto di Mombasa, perchè i funzionari dell'aereoporto si erano rivenduti tutti i biglietti disponibili. Stando alle dichiarazioni rilasciate da Luca, intervistato nel tg5 delle 20 di ieri sera.
Aspettiamo delle "nuove" per tenervi aggiornati.

DUCA DI PLEXIGLASS

sabato 5 gennaio 2008

Caput Gentis


Quando Roma era pascoli, Ascoli era Caput Gentis. Ebbene si, è la nostra grande storia sotto forma di divertente gioco da tavolo. La geniale trovata è del grande Toni Cittadini, che ci porta dal 800 Avanti Cristo (data di fondazione di Ascoli), al 2008 . Facendoci rivivere tutte le vicissitudini del capoluogo Piceno. L' obiettivo del gioco è far evolvere la città, tramite alleanze politiche, potere, strategia e fortuna. Tutti gli ingredienti necessari sono questi. Si torna indietro nel tempo, si capisce meglio di che pasta era fatta la gente Picena. Memorabile una carta del gioco che narra degli ascolani che entrano in Fermo e commettono tali atrocità che il Vaticano scomunica gli ascolani. E mille altre battaglie valorosamente condotte dai nostri guerrieri capestrani, dai capitani e dai partigiani si rivivono in questo bel gioco.

Una partita dura circa un ora e mezza, è avvincente e scorrevole.

Il gioco è in vendita alla libreria Rinascita, alla Nuova Editrice e alla libreria del centro commerciale Oasi.

E' una fogna, nel senso che ci vai in fissa, e tutte le sere ci vuoi giocare, ma soprattutto non è per tutti...l'Omino Maledetto dopo 30 partite circa ancora non sa le regole.

Vedete Vu!


Duca di Plexiglass

mercoledì 2 gennaio 2008

L'Ente Quintana di Ascoli Piceno


L’Ente Quintana è presieduto dal ”Magnifico Messere”, il sindaco della città in carica (o da un suo delegato) ed è costituito, oltre che dal Presidente e dal Segretario (dal 1958 è il cav. Giacinto Federici), dal Consiglio di Amministrazione, dal Collegio dei Revisori dei Conti, dal Comitato dei sei Sestieri, dal Comitato Tecnico e dal Collegio dei Probiviri.
Il Rettore rappresenta i Sestieri ed i Castelli in seno al Consiglio di Amministrazione e vigila sull’attività dei Sestieri e sulla loro osservanza delle norme statutarie.
Il Provveditore di Campo assiste il Magnifico Messere nel corso delle varie cerimonie della Quintana e sovrintende al regolare svolgimento della giostra al campo, impartendo tutte le disposizioni al riguardo.
Il Mossiere è responsabile di tutti i movimenti a comando impartiti ai figuranti nel corso della manifestazione. Primo Mossiere fu il fiorentino Eros Lazzari, cui poi subentrò Enrico «Rirì» Angelini Marinucci. Col tempo, il ruolo di Mossiere è stato assorbito da quello di regista-scenografo della manifestazione, svolto da Raniero Isopi e, successivamente, da Luigi Morganti.

I Consoli dei Sestieri vengono eletti ed entrano in carica dopo aver prestato la promessa solenne; sono i responsabili del comportamento dei figuranti del proprio Sestiere durante tutte le manifestazioni della Quintana e rappresentano gli unici interlocutori ufficiali durante la giostra per il Provveditore di Campo. Nel Comune medioevale, secondo quanto previsto dagli Statuti del 1377, i Consoli erano i rappresentanti delle Arti: «Ordenemo che li merchatanti de la ciptà d’Asculi habia et debia havere uno console, che sia merchatante publico de la ciptà d’Ascoli, lu quale possa mandare lu consule overo vicario in lu Regno et in Trano... Et ipsi costrenga a la legalità et stato de la dicta arte, secundo li ordinamenti da farse per ipsi merchatanti overo per la majore parte de loro, approbati per li signuri antiani de epsa ciptà... A lu quale consule tucti merchatanti de la ciptà d’Ascoli siano tenuti et debiano obedire; et lu potestà sia tenuto a lu dicto consule dare ajuto, consiglio et favore ad exercitare lu dicto officio... Et lu dicto consule dure uno anno» (Statuti, St. Com., Lib. IV, Rubr. 5).
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Conte di Rochefort