
Parla di leggerezza il caposestiere di Porta Maggiore, Giuseppe Traini, per spiegare come si è arrivati alla mancata approvazione del bilancio consuntivo del Sestiere. “Mi prendo le mie colpe per non aver letto bene lo statuto il quale spiega che entro il 28 febbraio il bilancio preventivo va portato a conoscenza del Comitato di Sestiere. Entro il 31 marzo, invece, deve avvenire l’approvazione, attraverso la convocazione dell’assemblea. L’articolo 21 del codice civile stabilisce che le deliberazioni dell'assemblea sono prese a maggioranza di voti e con la presenza di almeno la metà degli associati. In seconda convocazione la deliberazione è valida qualunque sia il numero degli intervenuti. Nelle deliberazioni di approvazione del bilancio e in quelle che riguardano la loro responsabilità gli amministratori non hanno voto. Allora, a Porta Maggiore abbiamo sempre sbagliato perché di solito i bilanci venivano approvati dal solo Comitato. E’ stata una negligenza; ma anche l’Ente Quintana, che deve vagliare il documento contabile, non l’ha fatto”. Dopo aver preso atto di quanto era accaduto, Traini ha ragguagliato l’Ente Quintana sull’accaduto. “Sono rammaricato per il modo in cui si è arrivati a questa situazione. Si è votato per alzata di mano e i contrari sono stati i musici e gli sbandieratori. Non è possibile che venti persone, su un totale di 2.074 iscritti, possano determinare questa situazione. Ora, il problema è di tutti perché senza bilancio possiamo spendere solo 19.000 euro. Pago per le mie leggerezze, ma non ho offeso nessuno. Ad alcune domande non abbiamo risposto solo perché non potevamo; in ogni caso sono pronto a rispondere punto per punto alle eccezioni”.Traini, però non vuole sentire la parola dimissioni: “Resterò al mio posto finché non verrà fatta chiarezza. Visti gli articoli del codice, non ci sono i presupposti per l’arrivo del commissario. In ogni caso mi rimetterò alle decisioni dell’Ente, cui, entro il 30 aprile, dovrò consegnare il verbale della seduta. Finché non ci sarà una pronuncia, ognuno rimarrà al suo posto. Vorrei lanciare un grido di allarme. Gli statuti sono fatti all’acqua di rose e ogni Sestiere può ritrovarsi in questa situazione. Invito, inoltre, a rivedere la costituzione degli albi”.
Sir Robert D'Altavilla