
Novità dal Messaggero per quanto riguarda il Sestiere di S.Emidio :
"L’assemblea dei soci ha bocciato giovedì sera il bilancio consuntivo 2009 e quello di previsione del 2010 di Sant’Emidio. Per il comitato del sestiere rossoverde e per il caposestiere Enrico Fiori in particolare si apre ufficialmente la crisi che potrebbe sfociare in un commissariamento. All’ente Quintana attendono che Fiori consegni il verbale della seduta di giovedì (ha tempo fino a martedì).
«Compito del Magnifico Messere - è il commento del sindaco Guido Castelli - è seguire quanto prescrive lo Statuto in relazione a situazioni come quella maturata nel sestiere di Sant’Emidio e tenere conto di quanto osservato in eventuali casi analoghi».
Più esplicito Alfredo Giacobbi, fortemente critico sull’operato di Fiori. «L’assemblea è sovrana e ha sfiduciato il comitato. Per cui noi consiglieri rossoverdi dovremmo dimetterci, Fiori prima di tutti».
Alla conta sono stati 81 i voti (deleghe comprese) contro i bilanci e 21 quelli a favore: un divario dunque molto significativo. Ma la bocciatura non riguarda essenzialmente i bilanci (quello consuntivo del 2009, in base a quanto comunicato agli iscritti, si è chiuso con un avanzo di gestione di nove mila euro); è un voto contro il comitato e contro il caposestiere Fiori e giunge al culmine di polemiche innescate un anno fa con l’uscita dal comitato dell’avvocato Luciano Cesari, figura storica del sestiere. «Me ne vado perché in questo sestiere c’è una totale mancanza di rispetto dei più elementari principi e regole della gestione di un organo collegiale. Un sestiere inerte - accusò al tempo Cesari - dove vi è una gestione improntata ad un clima personalistico, immodesto e prepotente». Seguirono le dimissioni di altri tre consiglieri fedeli a Fiori, l’imprenditore Gianni Alessandrini, Domenico Cellini e Gianfranco Angelini, quest’ultimo al tempo tesoriere. «Il cuore mi fa male, ma ero tornato nel sestiere per il suo bene e non per alzare solo la mano quando era ora di votare come pretende Fiori e non poter mai dire la mia» disse al tempo Alessandrini.
Altri momenti chiave sono stati le lungaggini per la sostituzione dei tre consiglieri dimissionari, tanto che è dovuto intervenire a fine maggio 2009 l’allora commissario prefettizio Fabio Costantini che intimò a Fiori di «ripristinare la legalità», dichiarando inoltre nulle le deliberazioni prese col comitato palesemente incompleto. Solo dopo questo diktat il comitato fu reintegrato con l’entrata di Laganà, Giacobbi e De Carolis. Altra vicenda amara in casa rossoverde l’espulsione di Emanuela Natalini per aver partecipato ad una trasferta a scopo umanitario col sestiere di Porta Tufilla e sospesa, di fatto, un anno (sei mesi glieli ha comminati l’ente Quintana.
«Aspettiamo le decisioni dell’ente, che non potranno però prescindere dal ripristino della legalità a Sant’Emidio dove anche durante l’assemblea siamo stati insultati» commenta Antonio Puce, altro componente del comitato.
Peppe Ercoli"