Dal sito cronache24.it:
NARNI – Medaglia d’argento per il cavaliere narnese Diego Cipiccia che ieri pomeriggio, domenica 1 settembre, ha disputato il palio di Valfabbrica (Giostra d’Italia). Cipiccia difendeva i colori del rione Osteria per il secondo anno consecutivo ed è arrivato secondo dietro a Willer Giacomoni, campione del Pedicino che ha conquistato la giostra. Terzo, il giovane faentino Gioele Bartolucci del rione Badia. “La fase delle eliminatorie con la corsa degli anelli e del saracino – ha spiegato il cavaliere narnese – sono andate bene. In finale, però ho perso i due scontri”. Cipiccia, come sempre, ha dimostrato grande maestria, ma si è dovuto piegare al veterano Giacomoni che ha portato la vittoria al suo rione. La Corsa all’Anello, ha comunque “esportato” ancora una volta un suo talento in una delle giostre più avvincenti d’Italia, suggellando ancora una volta la bravura dei suoi cavalieri. La Giostra d’Italia (Palio di Valfabbrica) – E’ un torneo cavalleresco di notevole difficoltà. I cavalieri devono infatti cimentarsi in diverse prove: la Corsa degli Anelli, la Corsa del Saracino e lo Scontro Diretto. Una gara completa dove giostrano i migliori cavalieri d’Italia. Per quanto riguarda la prima prova, la Corsa degli Anelli, il cavaliere tramite una lancia in ferro deve essere abile sia nella mira per infilare un singolo anello, sia nella mira per infilarne due consecutivi, uno dei quali posto appena l’uscita da una curva. La Corsa del Saracino poi, effettuata con una lancia in legno, è particolarmente insidiosa: mentre nelle altre giostre del centro Italia il disco-bersaglio del “Buratto”, che rappresenta la sfida ad un guerriero moro, deve essere colpito al centro, nella gara di Valfabbrica per ottenere il punteggio massimo deve essere sferrato un colpo sull’esterno, cosa appunto molto insidiosa poiché si corre il rischio di fallirlo completamente. Inoltre la Giostra nel suo complesso, a livello di punteggi, è opportunamente incastrata con i tempi di tornata e quindi con la velocità e la tenuta dei cavalli: ma tutto ciò con una logica che va ad interessare le strategie, ovvero un errore di bersaglio o una galoppata lenta in una tornata molto difficilmente sarà recuperabile con una sola tornata successiva. Quindi i cavalieri sono sempre sotto pressione, fino all’ultimo. La Corsa degli Anelli e del Saracino sono disputate, in maniera alternata, due volte per ciascun rione per arrivare con la somma dei punteggi all’eliminazione di un cavaliere, mentre gli altri due approdano alla fase finale dell’emozionante Scontro Diretto. L’ultimo gioco simula dunque l’antico scontro tra due cavalieri: armati di una lancia in legno vince chi per primo arriva sul bersaglio e lo colpisce impedendolo all’altro. Infine non si possono non menzionare altri grandi protagonisti della contesa: i cavalli, per i quali i valfabbrichesi nutrono un profondo rispetto. I cavalieri che corrono il Palio di Valfabbrica devono avere una preparazione eccellente così come i cavalli che devono essere veloci, resistenti, atti a correre sotto gli anelli e sotto il saracino, inoltre devono fare gran parte della gara in senso antiorario per poi passare all’ultimo gioco esclusivamente in senso orario ed essere scattanti sulle partenze.