E' di poche ore la notizia che la Giostra del Saracino deve adeguarsi alle norme del decreto Martini sulla protezione degli animali. Nella Piazza Grande di Arezzo, saranno quindi installate delle palizzate per tutelare la sicurezza delle cavalcature.
Illustriamo in breve il funzionamento della Giostra del Saracino:
Il binomio cavallo-cavaliere, lancia in resta, si dirige verso il Saracino. Questo ha posizionato sul braccio sinistro, un bersaglio con diversi punteggi, assegnati in base al settore del bersaglio che si va a colpire. Il massimo del punteggio è 5, poi ci sono tutti gli altri valori a scendere fino all'1, posizionati in relazione alla difficoltà di esecuzione del colpo da parte del cavaliere. Il binomio, nel compiere l'assalto deve precedentemente compiere un breve rettilineo che porta al Saracino.
Il Saracino è munito di mazzafrusto a base di legno con parti di metalliche, nel braccio destro. In caso di bassa o alta velocità da parte del binomio, nella rotazione del Saracino, il mazzafrusto va a colpire il cavaliere apportando al binomio, alcuni punti di penalizzazione.
Secondo il decreto Martini, nel tratto del tragitto rettilineo che porta all'assalto, vanno posizionate ai lati le palizzate. A destra e a sinistra del rettilineo sono presenti i figuranti dei quattro quartieri di Arezzo.
Come si può fare a stabilire se queste palizzate saranno una miglioria dal punto di vista della sicurezza? C'è il rischio che potrebbero non aiutare dei cavalli da anni abituati a percorrere un andatura rettilinea senza delimitazioni laterali? Il rettilineo del Saracino, solitamente percorso alla velocità "giusta" per colpire il 5, difficilmente porta i cavalli a raggiungere velocità elevate perchè per i cavalieri equivale ad essere colpiti dal mazzafrusto. In questo caso, non è la giostra stessa a garantire un alta quota di sicurezza alle cavalcature?
Questi sono gli interrogativi che a prima vista escono fuori riguardo la vicenda. E' chiaro che la sicurezza del cavallo deve essere cardine e stella polare nelle rievocazioni storiche. Non è più possibile, in una società progredita, non tenere conto della sicurezza per le cavalcature. Però ci chiediamo? Per garantire la massima sicurezza al cavallo, basta applicare una norma? Oppure i fattori da considerare sono molteplici e le questioni sono sempre un pò più complicate del dire semplicemente "si" o "no" ad un provvedimento piuttosto che ad un altro?
Questo post non è un giudizio sul Decreto Martini e non vuole esserlo. E' infatti ottima cosa che lo Stato Italiano si prende cura, emanando norme, della salute dei cavalli. Questo post è piuttosto una riflessione sul futuro delle rievocazioni storiche che assieme allo Stato hanno il dovere di prendersi cura della salute e della sicurezza dei cavalli in gara.
Serafino D'Emidio