
Dal sito dell'Ente Giostra Quintana di Foligno:
In merito alla vicenda che ha coinvolto in questi giorni la Giostra della Quintana, il Comitato centrale dell'Ente intende ribadire che dal 2000 la nostra manifestazione si è dotata di un regolamento all'avanguardia sul controllo e la tutela della salute del cavallo. L'Ente Giostra per primo ha dedicato dunque tanta attenzione al problema dei cavalli impiegati nella gara.
Da 11 anni, infatti, i cavalli che partecipano alle Giostre e alle relative prove di allenamento vengono controllati scrupolosamente sotto ogni profilo. La tutela ed il rispetto per il cavallo, dunque, costituiscono concretamente il principio etico alla base della nostra gara che, senza tema di smentita, è stata la prima ad adottare un regolamento estremamente rigido preso poi a modello dal Ministero della salute e da tante altre manifestazioni. La Quintana traccia davvero una linea di demarcazione da altre manifestazioni che coinvolgono gli equidi ed ha voluto tradurre il profondo amore verso i cavalli in norme certe, rigide ed inequivocabili. Il Regolamento, continuamente aggiornato, prevede la costituzione di una Commissione veterinaria, certificata e presieduta dal professor Marco Pepe dell'Università degli Studi di Perugia. La Commissione ha come struttura di riferimento la Facoltà di veterinaria dell'Università degli Studi di Perugia ed ha come compito anche quello di giudicare se i cavalli delle scuderie rionali siano idonei alla competizione attraverso le previsite. Della commissione fa parte dal 2000 il presidente della sezione Enpa di Foligno. Tutti i cavalli dei 10 Rioni vengono previstati 40 giorni prima della competizione ed è facoltà della Commissione richiedere ulteriori visite e controlli anche per l'individuazione di eventuali sostanze proibite. Quindi, i cavalli della Quintana sono sempre controllati e la Commissione può chiedere visite aggiuntive qualora sorgano dubbi sullo stato di salute degli stessi. Estremamente rigido pure il controllo sulle sostanze proibite che si basa sulla qualità e non sulla quantità. Infatti, si considera sostanza proibita ogni sostanza, o metabolita di essa, rinvenuta nell'organismo dell'animale. La metodica di ricerca delle sostanze proibite è quella dell'analisi pre-gara con tecnica immunoenzimatica (ELISA) e dell'analisi post-gara, con il controllo del sangue sempre su tutti i cavalli, effettuata nei laboratori ASSI - EX UNIRE - di Milano. Inoltre possono essere richiesti, su qualsiasi cavallo, ulteriori accertamenti prima, durante e subito dopo lo svolgimento della Quintana. Successivamente il regolamento ha previsto che anche in occasione delle prove libere vengano sorteggiati alcuni cavalli per essere sottoposti a controllo antidoping. In caso di infortunio, le norme dell'Ente Giostra prevedono anche il trasporto e la gestione del cavallo privando il proprietario dell'animale di qualsiasi facoltà di scelta. La collaborazione con l'Università degli Studi di Perugia permette che la chirurgia veterinaria provveda a garantire la disponibilità a ricevere cavalli infortunati durante la Giostra della Quintana, mettendo a disposizione il settore di diagnostica per immagini, la traumatologia e la chirurgia d'urgenza. Norme precise riguardano anche i cavalieri che la mattina prima della Giostra vengono sottoposti ad alcoltest effettuato dagli agenti della Polizia di Stato, così come stabilito dall'Ordinanza Martini. Si tratta, dunque, di un regolamento puntuale che, come si evince, prevede ogni situazione che possa mettere a repentaglio la salute dei cavalli. Al Comitato centrale preme sottolineare come, oltre alle conversazioni telefoniche di cui si è tanto parlato, nella sentenza del Tribunale venga dato ampio riconoscimento all'Ente Giostra per essersi dotato di un regolamento anti doping: "La competizione - scrive il giudice - è disciplinata da un rigoroso regolamento di gara e, soprattutto, da un rigoroso regolamento antidoping, con tanto di commissione veterinaria nominata per i prelievi e per i controlli, con tanto di utilizzo del laboratorio di UNIRElab, a cui vengono inviati i campioni prelevati sui cavalli che partecipano alle competizioni, e con tanto di coinvolgimento del Centro di studio del cavallo sportivo dell'Università di Perugia nei controlli antidoping effettuati prima e dopo ogni competizione". Dalla stessa sentenza si evince il comportamento irreprensibile e severo del presidente della Commissione veterinaria, professor Marco Pepe, a cui l'Ente ha affidato dal 2000 il compito di vigilare sul pieno rispetto degli stessi regolamenti. Ma accanto al freddo corpo normativo, c'è, per fortuna, l'enorme passione del popolo della Quintana e, soprattutto, l'amore per il cavallo che davvero si eleva sopra a tutto. Ciò premesso e avendo atteso che la sentenza di condanna in primo grado relativa ad alcuni soci della nostra manifestazione venisse depositata, i vertici dell'Ente sono stati impegnati in questi giorni in un "Direttivo aperto" per ponderare ogni singolo aspetto di una vicenda che ha purtroppo generato un'immagine distorta della Giostra della Quintana.
Il presidente, i magistrati ed i priori hanno deciso di adottare all'unanimità provvedimenti nei confronti dei soggetti coinvolti penalmente. Una decisione dolorosa che richiama i solidi principi morali su cui si fonda la Quintana e tutte le attività dei suoi associati. Pertanto il Comitato Centrale ha deciso di attivare l'iter del deferimento alla Commissione giustizia e disciplina per i soci dell'Ente condannati in primo grado, seguendo costantemente la prosecuzione dell'iter processuale. Ha deciso di inviare una lettera al Ministero della salute per ribadire la congruità dell'intero regolamento con le norme vigenti e per chiedere chiarimenti, sulla posizione da assumere, alla luce anche dell'Ordinanza Martini, nei confronti dei cavalieri condannati che dovessero chiedere l'iscrizione alla Giostra del 2012, rimettendosi completamente alla decisione del competente ministero. Il Comitato centrale ha deciso infine di prendere le distanze in modo netto ed inequivocabile dai due veterinari coinvolti nell'ambito dell'operazione Zodiaco. Il deferimento dei soci, decisione che viene presa non senza amarezza da parte dell'Ente, si rende necessario in base all'articolo 1 del Regolamento giustizia e disciplina e apre un procedimento, per altro sollecitato da alcune delle persone coinvolte, che permetterà proprio ai soggetti interessati, di chiarire la loro posizione attraverso un ulteriore confronto teso ad accertare le eventuali rispettive responsabilità. Ebbene, nonostante le eccezionali misure di prevenzione adottate e anche a seguito della rilevanza data dai media nazionali alla vicenda, l'Ente non può che prendere atto dell'imbarazzo che si è venuto a creare intorno alla manifestazione e, di conseguenza, alla città di Foligno. Una circostanza, questa, di fronte alla quale i dirigenti della Quintana si assumono la responsabilità di stringere ancora di più le maglie della rete di controllo, perché nessun dubbio, neppure il più piccolo, può essere tollerato rispetto all'impegno che l'Ente ha profuso e continuerà a profondere nella tutela e salvaguardia degli uomini e degli animali protagonisti di una festa straordinaria come la Giostra della Quintana.
DICHIARAZIONE DEL PRIORE DEL RIONE LA MORA, MASSIMO BALLANTI:
“Con riferimento al documento diramato dall’Ente Giostra intendo precisare che ho personalmente richiesto l’apertura del provvedimento disciplinare nei miei confronti in relazione ai noti fatti avvenuti nel 2006 e oggetto di sentenza di condanna in primo grado. Ciò allo scopo di disporre di un sereno contesto nel quale confrontarmi con il Popolo della Quintana e poter esporre precisamente la mia versione dei fatti. Ho chiesto io il procedimento anche al fine di preservare il buon nome del Rione che mi onore di rappresentare, e sempre mosso dalla serenità d’animo e di coscienza che mi ha accompagnato nei lunghi anni di questa triste vicenda”.