Dal sito arezzooggi.net:
“E' stato un attimo” - ci ha raccontato l'ex giostratore giallocremisi - “siamo arrivati alla stalla, io e la mia ragazza, intorno all'una e mezzo. Come ci siamo avvicinati al capanno con l'auto, abbiamo visto tre uomini che si sono diretti verso di noi. Hanno anche tirato fuori i coltelli” Pochi momenti concitati, poi uno dei tre è salito a forza nell'auto di Giusti, ha inserito la retromarcia, e ha fatto finire il mezzo giù per una scarpata, per liberare la strada a sfondo chiuso che porta al capanno dove Enrico li aveva sorpresi. Una volta liberata la strada i tre sono montati sulla loro auto e sono fuggiti. “Quando siamo arrivati noi dovevano essere appena arrivati anche loro” - ha continuato Giusti nel suo racconto - “perchè non hanno avuto il tempo di far danni ne portar via nulla. Tra l'altro io al capanno non tengo niente, mi porto sempre tutto a casa. Al limite potevano prendere una bottiglia di vino o un vecchio televisore anni '70, più di questo non c'era li da rubare” E' comunque scosso Giusti, queste sono situazioni che solo vivendola di persona si possono capire fino in fondo. “Tanta, troppa gente, che si dichiara pronta a qualsiasi cosa, se dovesse trovarsi in queste situazioni” - dice Giusti amareggiato - “in realtà quando poi ti trovi in prima persona davanti qualcuno, che magari tira fuori un coltello com'è successo a noi, non riesci a fare niente. Ormai stiamo sfuggendo dalle logiche 'consuete' dei ladri che entrano in casa di notte e rubano. Uno arriva a casa e la trova svaligiata. E' brutto, ci si sente impotenti, ma questa è un'altra storia. Questo episodio è successo in pieno giorno”. Per Giusti un anno da dimenticare, il 2013. La fine del rapporto con il quartiere giallocremisi, per il quale aveva vinto tre lance d'oro – l'ultima, a settembre 2007, è ancora l'ultima affermazione di Porta del Foro – il terribile incidente che gli ha portato via la sua Fanè, a settembre, e infine ieri l'aggressione subita. Per fortuna tutto si è risolto con tanta paura e diversi danni all'auto, ma contro tre persone armate di coltello e con niente da perdere, poteva sicuramente finire peggio. Un augurio a Enrico, perchè dimentichi questo 2013 che si avvia al tramonto e riparta come fanno i cavalieri: lancia in resta e via al galoppo.
Giulio Cirinei