A cura di Roberto Parnetti:
La ricerca artistica di Rosalba Parrini è un continuo confronto sulla natura delle cose che attinge a un ricco scrigno di avanguardie. Il drappellone per il Palio della Madonna di Provenzano, dedicato questo 2 luglio al settantesimo della liberazione dei Comuni della nostra Provincia, ne è una dimostrazione. Una pagina di storia da ricordare, quella del 3 luglio 1944, quando Siena fu liberata. Sulla destra del volto della Vergine, assorto, ma sereno, una colomba, simbolo di pace, ha abbandonato la gabbia dove era stata rinchiusa dalla tragedia della seconda guerra mondiale. Sempre sullo stesso lato del drappo di seta, le teste di dieci cavalli che si proiettano sulla piazza, dove la Torre del Mangia e il Palazzo comunale non hanno bisogno di particolari per delineare la consistenza. I barberi sembrano in attesa della corsa. Una corsa liberatoria, come il volo della colomba. Un simbolismo elegante guida lo spettatore alla lettura dell’opera, dove la tessitura dei ricordi si esalta nel carattere narrativo dell’artista. Ogni tratto di colore, ogni linea creata dalla Parrini agisce con forza codificando significati; così come la sua tavolozza cromatica, in grado di dare corpo a figure subito protagoniste. Un’iconografia ben nota, ma ogni volta reinterpretata perché il Palio ha bisogno di tante voci per essere raccontato e, forse, quella dell’arte può essere l’unica in grado di svelarne l’enigma, dar spessore alla memoria e vita alle passioni. Rendere visibile l’invisibile. Questa l’aspirazione della pittura. L’anima senese e la cifra pittorica di Rosalba Parrini hanno reso possibile superare la barriera dove si infrangono le parole e creare, con la sua arte, un’opera che non è metafora della realtà, bensì si protende verso di essa liberandone l’energia. Tutta raccolta nell’interpretazione pittorica delle preghiere di Siena e del suo popolo da secoli indirizzate alla Madonna, sintetizzata in quella intuizione prospettica rappresentata da quel rosso nastro che delinea il drappellone e in quelle 15 stelle d’oro posate sulla piantina, che raffigura la provincia di Siena, a indicare i luoghi operativi delle brigate partigiane (Aquila Bianca, Simar, Raggruppamento Monte Amiata, Brigata Garibaldi S. Lavagnini, Brigata Garibaldi G. Boscaglia), che intervennero a fianco delle truppe alleate. L’energia di un Palio per celebrare l’energia di chi ha combattuto per un’ideale di libertà, affinché l’Italia potesse vivere in un sistema democratico rifuggendo per sempre gli orrori di un conflitto e l’aberrazione di crimini generati dalla follia.