Seduto ad un tavolo del ristorante 'Leopoldus', Luca Veneri ha trascorso una delle domeniche più grigie della sua storia di cavaliere della Quintana di Ascoli. Neanche l’affetto del suo staff è servito a tirarlo su di morale. La sconfitta allo spareggio contro Massimo Gubbini di Porta Tufilla è stata come una finale mundial persa ai rigori.
"Sono a pezzi — ha commentato dopo aver mangiucchiato una pizza margherita —. Anche stavolta avevo il Palio in mano e l’ho visto sfuggire all’ultimo secondo. Temo davvero che la maledizione del 17° Palio conquistato due anni fa stia provocando effetti devastanti. La dea bendata mi ha voltato le spalle e senza un pizzico di buonasorte è difficile riuscire a vincere. Dopo la terza tornata — ha detto ancora — avevo già tolto la sella, lavato il cavallo ed ero pronto a caricare Golden Open sul camion. Quando mi hanno detto che c’era da fare lo spareggio ho preparato in fretta la cavalla, ma anche lei psicologicamente non era pronta a questa evenienza e si è visto. Mi dispiace per il Sestiere della Piazzarola perché quell’80 alla seconda tornata ha davvero complicato tutta la giostra. Di sicuro devo fare i complimenti a Massimo che ha fatto una grande Quintana e ha meritato la vittoria perché non ha mollato di un centesimo. Complimenti anche a Emanuele Capriotti — ha concluso — perché Carioca non è un cavallo facile e lui ha creato subito un bel feeling, dimostrandosi ancora una volta un grande campione. Sono deluso anche se ottimista. Il futuro è dalla mia parte, ma digerire queste due sconfitte non sarà facile".
Amaro anche il commento di Luca Innocenzi, contestato anche in serata dai suoi sestieranti. ''Sinceramente speravo di fare decisamente meglio. Ho scelto di correre con Farfallona perché anche se Labadjanne in prova era andata bene era ancora troppo nervosa e non ho voluto rischiare di non partire neanche stavolta. Ho sbagliato? Nessuno può dirlo''.
Amareggiato, ma in ogni caso felice della Giostra che si è giocato fino alla fine, il cavaliere castignanese Emanuele Capriotti ha qualche motivo per rammaricarsi: ''Peccato per la prima tornata — ha detto — L’80 colpito al primo assalto è stato determinante. Carioca è stata straordinaria. In appena una settimana sono riuscito a trovare un buon feeling. Sono ottimista per il futuro. Abbiamo un anno di tempo per riorganizzarci al meglio. Adesso, comunque, il mio pensiero è per Atlanda, che spero possa recuperare dopo la seconda operazione subìta. Per me sarebbe importante averla ancora nella mia scuderia''.
Sir Robert D'Altavilla