La redazione di quintanaro moderno da questo pomeriggio sarà in terra umbra per seguire pre giostra e giostra della rivincita a Foligno. Sperando che il tempo ce lo permetta...i vari Giuliacci si sono divertiti nei giorni scorsi a non rincuorarci sull'argomento. Speriamo bene.
Ebbene domani pomeriggio c'è in programma la rivincita e per presentarvi la giostra di Foligno vi riporto un racconto, molto romantico che a me è piaciuto tantissimo, su un episodio storico della giostra folignate. Racconto tratto dal sito ufficiale del Rione Giotti. www.rionegiotti.it
Di quella sera non ho cancellato nulla. I ricordi si sono fermati. Appesi. Lì come vecchie bandiere. Sbiaditi, forse ma sempre e comunque presenti. E’ vero era 21 anni fa. Era il 1987, e di anni ne avevo solo 16. Era caldo e ad un pugno di giorni dalla gara Fabio Cruciani cade fratturandosi il braccio. Disperati piegammo la testa ed andammo dai nostri storici nemici (il Contrastanga) a chiedere di svincolare Gabriele Baldinotti. Ci risero in faccia. Le soluzioni erano poche. Pochissime. A una settimana dall’apertura delle taverne ingaggiamo un ragazzo si chiamava Luigi Felici detto Cino. Ci imbarcammo su un pulman e partimmo alla volta di Servigliano dove si svolgeva una gara simile alla nostra per vedere all’opera il nostro nuovo cavaliere. Non ricordo se vinse o se arrivò secondo. Ricordo solo le facce dei grottini, dei miei amici. Ricordo solo l’ennesimo sguardo di disperazione e di attesa. Forse non è ancora il nostro anno. Cino si presentò a Foligno con Peppe detto (Celentano) “l’avvocato” e Cristian Cordari. Alle prove era una disastro, per fargli prendere gli anelli gli pitturammo di giallo la punta della lancia (usanza che oggi adottano tutti i cavalieri). Cino migliorava di giorno in giorno, ma nessuno ci avrebbe scommesso mai una moneta. Solo Peppe (Celentano) alle prove generali, la settimana prima della giostra, mi disse: “Domenica Perla blu farà 58.00”.Domenica. Un caldo bestiale. Partiamo per terzi, Cino è stralunato. Perla stampa il 58 promesso da Peppe e resta prima dall’inizio alla fine. Le immagini mi scorrono davanti molto nitide. Cacchione steso per terra sotto i miei piedi. Sergio Angeli che incredulo durante tutta la terza tornata imprecava e diceva “ecco con questa punta gialla e il riflesso del sole sbaglierà”. Grazia Francesconi non parlava nemmeno più. Alla fine tutti zitti. Perché il palio era del Rione Giotti. Tutto lo stadio era in piedi ad applaudirci, e mentre Fischione consegnava il fazzolettone a Cino prima che scendesse da cavallo gli ripeteva: “tu non sai quello che hai fatto, tu non lo sai”. La festa che seguì fu strepitosa. E quando la notte lasciò il posto all’alba che arrivava, giravo come un fantasma alla ricerca di un giornale per vedere se quello che avevo vissuto era vero. Se quella vittoria, quella notte di follie, di canti e di feste non era solo l’ennesimo sogno. Ma le locandine dei giornali parlavano chiaro “Il Giotti beffa tutti e vince la quintana”. Non credo di poter scrivere oltre, le emozioni che ho provato quel giorno non ho mai più provate. O meglio non così intensamente. Di pali ne ho vinti ancora, altri in cui ero addirittura più coinvolta come con Paci nel 93 quando insieme preparammo Nibbio alla vittoria. Eppure il 1987 rimane per me qualcosa di speciale di unico. Forse perché quella vittoria arrivava dopo 24 anni, forse perché era inaspettata, forse perché ero giovane, forse… troppi forse. Cino Felici su Perla blu mentre infila l’anello della terza tornata è la foto che guardo ogni notte prima di addormentarmi perché appesa in camera mia a Milano. Per i giottini più giovani gli eroi saranno altri, l’eroe sarà Daniele Scarponi ed è anche giusto che sia così.
Claudia DIMEO
Claudia DIMEO
Duca di Plexiglass