Dal "Messaggero" di venerdì 10 febbraio 2012:
Dopo quello dei cavalieri - patatrac sfiorato prima dell'inserimento della norma che prevede il nulla osta o uno stop di 5 anni se si cambia Sestiere - piomba sulla Quintana il mercato degli sbandieratori, e forse pure dei musici. Come se non bastassero i problemi economici (contributi sforbiciati da enti e sponsor) e organizzativi (nei 187 giorni trascorsi dall'ultima Quintana, il cda dell'Ente s'è riunito una sola volta), ecco che sulla rievocazione piomba una situazione che suona molto di più di un campanello d'allarme. La piega, che fino a qualche anno fa avrebbe fatto sorridere, con le gare (locali e nazionali) degli sbandieratori sta materializzandosi in una sorta di mercato dei calciatori. Unico ostacolo, imposto dalla Fisb, finora è il nulla osta che il gruppo concede al proprio tesserato per cambiare casacca. In caso di rifiuto: un anno di stop, poi ognuno per la sua strada. Se parliamo di atleti la questione non fa una grinza, siccome si tratta di quintanari allora cozza con i principi di chi la Quintana l'ha volta, riscoperta e portata avanti.
Principi d'appartenza ostacolo invalicabile in ogni rievocazione storica, ma non nella Quintana che in questo caso dovrebbe alzare la voce e piantare paletti ben precisi. In attesa del nulla osta già richiesto, qualche sbandieratore si sta allenando col nuovo gruppo.
La maggior parte degli sbandieratori e dei musici, attirati esclusivamente dalle gare, sono spesso all'oscuro di quello spirito di appartenenza peraltro sbandierato da ogni politico che nell'ultimo decennio s'è occupato di Quintana. I capisestiere hanno affrontato il problema, qualcuno s'è detto preoccupato, qualcun altro meno.
Dopo il caso del cavaliere Innocenzi finito in consiglio comunale e i provvedimenti disciplinari nei confronti di Porta Maggiore adottati però dalla Federazione Sbandieratori e non dall'Ente che s'è limitata a una lieve sanzione, chi si occuperà del mercato degli sbandieratori?"
Abbiamo scelto di pubblicare questo articolo dello scorso venerdì pubblicato dal Messaggero, poichè ha centrato in pieno la situazione ridicola che si creando, e che danneggia la rievocazione. Purtroppo questo non fa bene alla nostra amata Quintana, ma evidentemente questi giovani ragazzi non la amano veramente. La nostra Quintana ha bisogno di quintanari e non di atleti, e i problemi che si stanno verificando negli ultimi periodi dipendono proprio dalla mancanza di quintanari, mancanza di attaccamento verso i propri colori, verso la propria storia e tradizione. Si, perchè il vero quintanato la Quintana la ama, la difende, e la porta avanti. Non coglie l'occasione per sfruttarla per fini propri o interessi personali. Il futuro di questa rievocazione sono proprio i giovani, e se i giovani si comportano da atleti e non da quintanari, non meritano neanche di sfilare il giorno della Quintana. Le bandiere sono un bell'effetto scenico di questa rievocazione, ma vanno fatte volteggiare in aria per lasciare senza fiato lo spettatore...non vanno impersonate, perchè poi si diventa delle bandieruole e si finisce nel ridicolo.
Sir Robert D'Altavilla