A cura di Roberto Parnetti:
Si è tenuta ieri sera in un noto locale della periferia di Arezzo la cena conviviale d'inizio anno dei “Cavalieri di Arezzo” che, in questo 2016, tagliano il traguardo dei 29 anni di attività.
Alla cena, alla quale sono stati inviati tutti i cavalieri ed i palafrenieri, il capitano storico del gruppo Mario Capacci ha relazionato sull’anno appena trascorso ma, soprattutto, sull’attività del 2016 che ha visto già alcune richieste di esibizioni non solo per città italiane ma anche all’estero.
Capacci ha voluto regalare poi un dono ai “suoi” ragazzi. Si tratta di un attestato realizzato in tiratura limitata.
Un gruppo, quello dei Cavalieri di Arezzo che sta giungendo a grandi passi alle celebrazioni per il 30ennale di vita segno di una costante vitalità come ricorda lo stesso Capacci. “Si in effetti, anche se sono passati 29 anni di vita, sembra ieri quando per la prima volta il gruppo partecipò al suo primo torneo a Parigi nel 1987 per il centenario della dinastia capetingia un evento rimasto memorabile”.
Un gruppo che, specie in questi ultimi anni, ha visto giovani cavalieri esibirsi con il costume dei Cavalieri di Arezzo. “Credo che questo dato sia come la cartina tornasole della vitalità del gruppo che ha visto esordire numerosi cavalieri che hanno poi avuto anche la possibilità di calcare la lizza di Piazza Grande visto che il gruppo è stato, ed è tuttora, serbatoio per la Giostra del Saracino. Tanto per citare alcuni degli ultimi cavalieri che hanno avuto il loro battesimo con il gruppo, e successivamente in Piazza Grande, posso ricordare Gabriele Innocenti, Davide Parsi e Andrea Carboni. Nell’ultima esibizione dello scorso anno c’è stato poi l’esordio del più giovane cavaliere della storia del gruppo ovvero Niccolò Parnetti che ha esordito a 14 anni”. Un gruppo dunque che porta in giro il nome non solo di Arezzo ma anche della Giostra del Saracino e non è un caso che fra i riconoscimenti attributi al gruppo nel 2009 i Cavalieri di Arezzo sono stati insigniti del premio Civitas Arettii con la seguente motivazione “…promuove la Città di Arezzo in Italia e nel Mondo, mettendo in evidenza, con la partecipazione ai più importanti e prestigiosi tornei cavallereschi, la cultura, le tradizioni ed il costume medioevale aretino”.