In questi giorni si discute molto delle innovazioni che possono essere apportate alla Giostra della Quintana di Ascoli. Come accennavo nel post precedente, una componente importantissima all'interno di questa storia è il coraggio di scrivere i passi futuri di questa Tradizione. Imparare a conservarla e saperla leggere. Sognare scenari futuri. Il processo della scrittura del tempo che verrà da parte dei quintanari è quindi essenziale, se non fondante.
Farò una riflessione generale su tre atteggiamenti che generano in termini pratici "fatti concreti" nella nostra Giostra della Quintana.
Uso tre verbi per semplificare la discussione. Essi saranno in ogni caso la visione parziale della situazione, cioè quella del sottoscritto.
OMAGGIARE
Inserire nella Quintana un elemento storico estraneo alla datazione originale della rievocazione storica stessa, omaggiando una figura che fa parte della cultura, della tradizione e del sentore popolare. E' un operazione che tiene conto della cultura di un popolo. E' la narrazione di un fatto importante all'interno della storia della città. E' il caso di Sant'Orsola che viene citata nel corteo storico, ma che non appartiene all'epoca dei fatti. Il polittico del Crivelli è del 1473. Sant'Orsola è una santa venerata a partire dal IV sec D.C.. Gli statuti del popolo ascolano ai quali fa riferimento la Quintana sono del 1377. E' un tipo di fatto che è presente nella nostra rievocazione storica allo stato attuale.
DESTORICIZZARE
Inserire nella Quintana un elemento estraneo ad essa, che non ha nessun riferimento storico, culturale, popolare. Insomma inserire un elemento palesemente contemporaneo senza nessun riferimento al passato all'interno del contesto quintanaro. Quante volte dagli spalti molti di voi si sono chiesti quanto fosse del "1377" il trattore usato per rimettere in sesto la pista della Quintana di Luglio? Ecco, intendevo dire proprio questo tipo di operazione. Anche questo, evidentemente, è un elemento che fa parte della nostra rievocazione storica di oggi.
RIEVOCARE
Richiamare la memoria del passato, facendo riferimento ad un determinato periodo storico. Potremmo definire questo atteggiamento il più puro. Certamente è la base dell'idea della Quintana di Ascoli Piceno. E' il caso dei Capitani del Popolo che sono figure storiche oggettivamente presenti negli statuti del Popolo del 1377. Essi sono stati parte fondamentale della gestione del potere in città nel XIV sec. Erano i rappresentati politici del popolo, se di democraticità vogliamo parlare. Per questa figura si è rimasti quindi fedeli alla originalità dei fatti storici.
Conclusione
Soluzioni non ne ho. Credo però che tanto del futuro della Giostra si basa su una riflessione seria su questi tre "atteggiamenti" che definisco tipici ed esistenti all'interno della nostra rievocazione storica. Su cosa puntare? Su qualsiasi cosa si decide di puntare, sia fatto con meticolosità, chiedendosi quali sono gli obiettivi di fondo che motivano le scelte, chiedendosi se ogni azione è il bene della Quintana di Ascoli Piceno.
Serafino D'Emidio