Alla riunione straordinaria di Porta Tufilla respinte all'unanimità le dimissioni di Fabrizio Gaspari. Il caposestiere si era presentato alla riunione straordinaria del consiglio rossonero, convocata mercoledì sera, con la lettera delle dimissioni. “Avevo deciso di lasciare l’incarico perchè ho indotto il Comitato a compiere un atto che sarebbe andato contro le norme dello statuto dell’Ente Quintana. Ho fatto ciò perché avevo ricevuto delle assicurazioni in merito da parte di chi si trova alla guida dell’Ente. Mi è sembrato un atto dovuto nei confronti del consiglio rossonero ammettere l’errore di valutazione che avevo commesso e rimettere il mio mandato nelle mani di chi mi aveva concesso la fiducia. Sono convinto che qualcun altro, al posto mio, non l’avrebbe fatto". Dopo un confronto durato oltre un’ora con tutti i componenti del consiglio rossonero, Gaspari, all’unanimità è stato confermato nella carica di caposestiere. Ora il comitato di Porta Tufilla dovrà mettersi di nuovo al lavoro per individuare il nuovo console. “Il consiglio dovrà rivedersi prima di Natale per discutere dell’argomento. Porta Tufilla aveva compiuto la scelta del proprio console e questa scelta era stata fatta in una certa maniera perché avevamo avuto assicurazioni sulla fattibilità. Non sarei stato un pazzo a proporre una persona di 48 anni quando sapevamo benssimo che per lo statuto della Quintana ne occorrono 50. Non potremo rimanere senza il console in eterno, ma certamente ci prenderemo tutto il tempo necessario per decidere. Ci avevano chiesto di affrettare i tempi affinché il nostro console potesse giurare in Duomo per l’8 dicembre e noi l’abbiamo fatto. Lo dico a titolo personale, ma credo che sia giusto pensare ad altri candidati. Far ricadere la scelta su uno dei tre nomi che sono stati scartati (il commerciante Giancarlo Marini, l’imprenditore Pasquale Del Bello e l bancario Giampiero Lizzi) non è un comportamento a mio modo di vedere elegante perché così andremmo a pescare tra le riserve”.
Conte di Rochefort