Dal Messaggero di Ascoli del 22 marzo 2012:
I lavori di sistemazione sono costati un milione e 350.000 euro. Per metterlo a norma, nel caso debba ospitare concerti o eventi del genere, ne occorrono altri 500.000 euro. Non è finita: ogni anno, per prepararlo per le due Quintane, se ne spendono altri 25.000. Numeri da capogiro soprattutto se ricondotti a quella che, di fatto, resta una cattedrale nel deserto nel cuore della città. Il vecchio campo Squarcia, più di cento anni di vita, da quattro è utilizzato solo per le Giostre quintanare di luglio e agosto. Sta lì dai primi del secolo scorso e si tratta di una struttura che ha ospitato gare sportive di ogni tipo, non solo calcistiche, ma anche parate militari, saggi ginnici nonché accompagnato la prima parte della storia dell’Ascoli Calcio che su quel terreno disputò il suo ultimo torneo di serie C nel 1961-62. Per non dire delle migliaia di allenamenti e partite di quasi tutte le squadre dilettantistiche cittadine che vennero sfrattate tra il 2006 e 2007. Poi la giunta guidata dal sindaco Piero Celani sposò un progetto che prese vita nel 2008 con una spettacolare inaugurazione, ma che evidentemente è poi rimasto in naftalina. "Sono state costruite le due attuali curve in cemento armato - dice Marco Regnicoli, capogruppo de L’Alveare, lista civica di minoranza - e risanata l’antica tribuna centrale, ma noi proponemmo un altro progetto mai stato preso in considerazione. Avrebbe invece portato giovamento non solo alla Quintana ma all’intera città. Avevamo semplicemente ripreso - aggiunge Regnicoli - il progetto del professor Bernardo Secchi che era stato autore del Piano particolareggiato del centro storico". Era previsto un abbassamento dell’attuale campo di gara alla pari con il giardino di Forte Malatesta e con quest’ultimo e la chiesa di San Vittore scenari naturali del campo di gara con i conseguenti abbattimenti della tribuna centrale e della palestra di via delle Terme. "L’otto sarebbe stato girato di novanta gradi con gli spettatori sistemati su tribune smontabili al posto di quelle attuali - scende nei dettagli - il corteo sarebbe entrato dal giardino di Forte Malatesta proseguendo da viale De Gasperi in via delle Terme e i figuranti sistemati su tribunette di legno a ridosso di Forte Malatesta". I conti però non tornano non solo per il discutibile restyling della struttura, ma anche per il limitatissimo utilizzo che se ne fa da quattro anni. "Doveva diventare un parco per fare jogging in mezzo al verde, realizzato con percorsi attrezzati e aree per bambini. Ma doveva essere anche uno spazio per ospitare concerti e altri eventi simili - continua Regnicoli - inoltre i Sestieri avrebbero avuto finalmente la possibilità di usarlo tutto l’anno creando una scuola di cavalieri ascolani". Dubbi e polemiche anche sull’ipotesi di abbattimento della tribuna che in Italia fu tra l’altro la prima in cemento sospesa. "Su questo argomento ho chiesto più volte di vedere il parere della Sovrintendenza, ma pare che si tratti solo di un parere verbale - conclude Regnicoli - il risultato è che lo Squarcia resta uno spazio bello e importante chiuso alla città". La speranza è che la giunta Castelli prima o poi ci metta mano, anche per mantenere una promessa non attuata dalla precedente giunta che all’epoca del restyling era sì in dirittura d’arrivo, ma anche composta da cinque dei dieci assessori dell’attuale giunta.
Dal Messaggero di Ascoli del 23 marzo 2012:
Campo della Quintana o parco pubblico? Il dilemma non ha motivo di esistere e il campo Squarcia, ammesso che la giunta comunale riesca a trovare la giusta ispirazione (e anche qualche soldino, che doveva comunque essere messo in cassaforte da diverso tempo), potrà diventare durante tutto l’anno sia la casa della Quintana a disposizione dei Sestieri che un giardino pubblico per tutti gli ascolani. Il progetto, almeno quello, prevedeva questo. A farsi garante della sua continuità c’è Luigi Lattanzi, attuale assessore all’urbanistica ed assessore ai lavori pubblici nella giunta targata Piero Celani che concluse le sue fatiche nel 2009. Fu proprio lui, insieme all’ex primo cittadino, a presentare il progetto del nuovo Squarcia. Già, proprio quello del famigerato parco urbano che non solo avrebbe accolto la Quintana tutto l’anno ma sarebbe diventato pure un importante punto di riferimento per anziani e bambini. Dal 2008, però, in tanti definiscono lo Squarcia una cattedrale nel deserto. Lattanzi non è d’accordo, anche se non può negare come la struttura da quattro anni sia off limit dodici mesi eccezion fatta per le Giostre di luglio e agosto. A queste aggiungiamo "Ascoli Christmas", il villaggio di Natale che nel 2010 (prima e unica edizione) lasciò profonde ferite al terreno poi risanate grazie all’Ecoservices che ovviamente non lavora gratis. "La finalità deve restare quella di un’area a servizio della città - dice Lattanzi, quasi sulla stessa lunghezza d’onda del consigliere d’opposizione Marco Regnicoli (L’Alveare) che ha fatto dello Squarcia uno dei suoi cavalli di battaglia - ero assessore ai lavori pubblici e presentai il progetto ma non era mio compito provvedere alla gestione della struttura. Inoltre in Comune ci fu grande bagarre, poi le elezioni, ma non vuole essere un alibi. Anzi - insiste - ne parlerò col sindaco Castelli e poi con tutta la giunta, perché lo Squarcia è stato riqualificato ma il suo utilizzo deve ancora essere ottimizzato. Va insomma restituito alla città così gli amatori potranno utilizzarlo per fare jogging e non correre più rischi lungo le strade e i bambini per giocare negli spazi verdi attrezzati. Ci saranno da studiare che tipo gestione vorremo dargli e a quali spese andremo incontro. Servirà un custode, magari funzioneranno un piccolo bar e le docce, è tutto da vedere. Dovrà essere uno spazio ludico-ricreativo, voglio rimanere fedele all’idea originaria del progetto". E la Quintana? "Squarcia nove mesi per tutti e tre per la Quintana con prove diluite da maggio - aggiunge Lattanzi che non può celare la sua anima quintanara - ma ci sono elevati costi di gestione tra ambulanze, medici, veterinari, ecc". A Lattanzi, che ha anche giocato al calcio, non facciamo fatica a ricordare, come testimoniato dal presidente del Coni, Aldo Sabatucci, che nel corso di un secolo lo Squarcia è stato punto di riferimento non solo sportivo ma soprattutto sociale per diverse generazioni di ascolani. "Ad Ascoli lo sport è nato lì - sottolinea Sabatucci - ricordo le gare di atletica prima che nascesse l’Asa, quelle di ciclismo e tanto calcio, ma c’erano anche campi da tennis e basket e si faceva pure pattinaggio. Vedere chiuso tutto l’anno quello che per un secolo è stato un polo sportivo dispiace a tutti gli ascolani, figuriamoci a un uomo di sport come me". Lo Squarcia ha ospitato centinaia di squadre e migliaia di atleti prima che inziassero i lavori di restyling con conseguenti dirottamenti su altri impianti cittadini che ora fanno però fatica. "Perché - conclude Sabatucci - a Fermo i campi comunali sono undici mentre ad Ascoli alcune società devono profumatamente pagare campi privati?".