- Questo tratto di Ascoli nel 500 scardina alcuni dei nostri preconcetti (per chi di noi li ha avuti) sulla Giostra della Quintana. Spesso siamo stati convinti anche solo per un piccolo periodo della nostra esperienza quintanara, che la Giostra attuale è la medesima dall'inizio dei tempi. Così non è stato. Tanto che leggiamo chiaramente in questo passo che durante alcuni secoli non si svolgeva la Giostra ma la Corsa al Palio. Partendo da Porta Romana ed arrivando a Piazza Arringo.
- Altra considerazione importante riguarda la fattura del Palio. Si legge infatti che il drappo stesso era motivo di adesione alla Corsa da parte di corsieri di gran classe. Interessante questo aspetto, soprattutto se pensiamo a tutte quelle occasioni in cui viene presentato il Palio al Comune. Ci da il senso di queste presentazioni, ma soprattutto la misura e il peso che ha l'arte all'interno della fattura del Palio. Simbolo di vittoria, ma anche simbolo di prestigio economico e sociale.
"Esso era assegnato non al cavallo più veloce, ma a quello il cui fantino (ragatius è detto nelle Riformanze) riusciva a colpire con la sferza un lembo del drappo: e non raramente accadeva che per l'accanimento della lotta, l'entusiasmo fanatico della folla, la partenza o <
- Il "ragatius" aveva il compito di arrivare per primo, ma non bastava, doveva anche colpire per primo con la sferza il drappo del palio. Quello che poi ci viene narrato è qualcosa che in qualche modo è familiare anche a noi, nei nostri giorni. Parliamo delle contese, delle rivalità, dei campanilismi e delle liti invereconde per le vie della città a favore di questa o quella tesi. Sembra che molte cose siano cambiate, in realtà forse da questo punto di vista c'è poco di nuovo sotto al sole.
- L'ultima precisazione che metto sul piatto è che sicuramente questi due contributi testuali sopra citati ci parlano di un periodo di tempo specifico che va a cavallo tra la seconda metà del 1500 e la seconda metà del 1600. Non abbiamo poi molte certezze su quella che è stata la durata effettiva della Corsa al Palio ad Ascoli. Sappiamo però con sicurezza, che per molti anni è stato il nostro modo di omaggiare il Patrono.
Serafino D'Emidio