Ieri, così, hanno voluto spiegare la loro situazione ai sestieranti ascolani, preoccupati di una possibile evoluzione negativa della vicenda. Luca Innocenzi è l’attuale cavaliere gialloblù, l’anno scorso è andato vicinissimo alla vittoria del suo primo Palio (in realtà aveva fatto addirittura quattro tornate, vincendole tutte) e non ha alcuna intenzione di farsi travolgere da questa accusa partita da alcune intercettazioni dei carabinieri di Perugia. "Sono molto sereno — ha detto infatti Innocenzi — e voglio tranquillizzare i sestieranti di Porta Solestà. Sono stato tirato dentro a questa storia ma solamente perché sono il responsabile delle cavalcature del mio Rione a Foligno. Non ho mai avuto problemi di doping con i miei cavalli e ne uscirò pulito. Anzi, dico già adesso che mi sto allenando duramente per la Quintana di Ascoli perché il prossimo anno voglio venire allo Squarcia per vincere il Palio".
Un po' più preoccupato, invece, il faentino Willer Giacomoni legato ancora da un vincolo contrattuale (che scadrà l’anno prossimo) con Porta Solestà e che teme le lungaggini del processo: "Con il mio avvocato stiamo valutando anche la possibilità di un patteggiamento — ha detto — soprattutto per una questione di tipo economico. Un lungo processo comporterebbe spese che non mi posso proprio permettere. Dall’altra parte, però, dovrei ammettere colpe che non ho, ma certo patteggiando i costi processuali sarebbero minimi. Lo valuteremo con calma, anche se voglio dire a tutti gli ascolani che mi hanno sempre apprezzato e anche in questo ultimo periodo mi hanno chiamato per tornare a giostrare alla Quintana, che sono totalmente estraneo a questa vicenda e che non ho mai avuto problemi con i cavalli agli esami antidoping perché sono un cavaliere corretto e, soprattutto, amo gli animali".
Conte di Rochefort