Dal sito "ilmattino.it" di Padova:
MONSELICE.La contrada della Torre ha vinto la ventisettesima edizione della Giostra della Rocca e conserva il Palio già conquistato lo scorso anno.
Quando ormai faceva buio, dopo un pomeriggio di gare e di snervanti interruzioni per continue contestazioni e ricorsi ai giudici, si sono confrontati il giovanissimo faentino Manuel De Nobili per i colori biancorossi della contrada del centro, e Andrea Zama (pure di Faenza) che invece correva per il Carmine.
Entrambi i cavalieri hanno centrato tutti gli anelli, ma De Nobili ha concluso la gara con un tempo inferiore al rivale.
In mattinata moltissimi spettatori hanno seguito la sfilata dei quasi duemila figuranti, con macchine da guerra, cavalli, animali da cortile, strumenti da lavoro, armi e corazze lungo le vie del centro.
Avevano molto colpito le colombe candide che spiccano il volo e un estasiato San Francesco che si toglie le vesti per infilare il saio e grida la sua conversione sotto una pioggia di petali di rosa inscenati dall’affiatato gruppo dei teatranti di San Giacomo, che ha conquistato il pubblico ma è caduto sotto la scure dei nuovi regolamenti. È destinato dunque a far discutere il verdetto che ha chiuso il corteo storico della 27^ Giostra della Rocca.
Biancocelesti retrocessi all’ultima posizione (ex aequo con la Torre) nella classifica del corteo: la colpa, aver esagerato con numero di figuranti e tempi di esibizione. A vincere è invece San Martino, seguita da Carmine, ex aequo con Ca’ Oddo al secondo posto, e poi San Cosma, Monticelli, Marendole, San Bortolo, Torre e San Giacomo.
Va invece a Marendole il primo posto nella classifica del gruppo musici, mentre è ancora San Martino a fare incetta di primi posti, per la bottega artigiana e per il gruppo storico (seguito qui da San Giacomo). Folto il pubblico e tanto spettacolo, ieri mattina, per un corteo sempre spettacolare, nonostante i tagli ai fondi e soprattutto il tetto al numero dei figuranti. Alla prova dei fatti c’è da dire che la regia ne ha guadagnato: meno tempi morti e attese, con l’ultima contrada che è passata sotto il Duomo a mezzogiorno in punto.