Pioggia sui figuranti, pioggia sulla gradinata, pioggia su Piazza Arringo. Tutti scappano alla rinfusa, ognuno fa la sua personale "sciamata". Dna ascolano non mente e tutti corrono ad accappararsi il loro posto sotto il loggiato del Palazzo dell'Arengo. Inizia la premiazione ma non sono in un buon posto, anzi diciamo che sembro quasi la pallina di un flipper che cerca invano di trovare la sua posizione. Nel frattempo il Sindaco Guido Castelli, il presidente di Quintana di Ascoli Massimo Massetti, il Prof. Papetti e l'artista ascolana Monia Vallesi sono sotto al Palio degli Sbandieratori 2016 per la presentazione ufficiale. C'è un grande drappo rosso il quale, qualche secondo dopo, lascia i presenti alla sorpresa del nuovo palio. E' la chiusura di Sestieri all'erta e il lancio ufficiale delle gare interne degli sbandieratori. Il momento è sentito e la curiosità dei molti va su quel palio. Anche il mio occhio cade lì. Purtroppo non le mie orecchie in quanto ero lontano e mal posizionato; non ho potuto quindi sentire la descrizione del Prof. Papetti.
Devo dire la verità, il palio, appena scoperto, mi ha subito fatto un ottima impressione e mi ha anche lasciato un senso di irrisolto, come se avessi visto nel palio qualcosa che rimandasse ad un iconografia con la quale in qualche modo ero venuto a contatto.
Poi è passata tutta la giornata di lunedì, nella quale ogni tanto mi sono chiesto dove avessi visto quello stile.
A fine giornata il collegamento e la piacevole sorpresa. Nella mia testa è piombata la Camera degli Sposi, detta anche Camera Picta. Realizzata da Mantegna e situata nel Castello di San Giorgio a Mantova.
Non so se l'artista ascolana volesse fare questo collegamento e devo dire che non sono neanche informato in merito. Per Andrea Mantegna è il senso dell'infinito, in quanto è stata collocata al centro di una stanza affrescata a cassettoni. Come una grande finestra sul cielo azzurro.
Devo dire che dopo questo collegamento apprezzo ancora di più il Palio degli Sbandieratori 2016 in quanto, a mio personale parere, è sempre più necessario utilizzare lo strumento artistico del Palio per evocare immagini e veicolare la grande arte. Monia Vallesi riprende l'oculo della camera picta ed intorno ad esso ed al suo interno inventa il Palio inserendo elementi architettonici della nostra città e elementi naturali del primo rinascimento. Soprattutto è interessante il modo in cui rende protagonista l'arte della bandiera, senza inserire figure umane di sbandieratori o musici, bensì mettendo al centro di tutto le bandiere in volo all'interno di un cielo azzurro. Così facendo rende protagonista lo spazio della bandiera. L'operazione non è solo intellettuale, ma concreta e fortemente legata all'evento delle gare interne di Ascoli. Come a voler dire, sarà un grande spettacolo e lo sarà ancor di più non solo perchè ci saranno grandi esibizioni, ma anche perchè queste saranno svolte in questo spazio magico fatto di azzurro e fatto di travertino.
P.S. Il commento di cui sopra è legato a sensazioni strettamente personali e non pretende di essere un commento artistico documentale al Palio degli Sbandieratori 2016.
Serafino D'Emidio