Secondo
appuntamento con la rubrica "Tradizione Quintanara". Oggi
inizieremo a raccontarvi un pò di storia sui sei Sestieri della
Giostra della Quintana di Ascoli. Iniziando dal Sestiere della
Piazzarola ogni sabato approfondiremo un sestiere diverso attraverso
un percorso storico e culturale legato alle radici storiche, ai
monumenti e alle vittorie nella Giostre della Quintana.
PIAZZAROLA:
Il
sestiere della Piazzarola partecipa alla giostra della Quintana dal
1956. Questo sestiere nasce grazie all’impegno del Maestro Flaiani,
nonchè Console del sestiere, adotta l’arme bianco rossa che fa da
sfondo allo stemma, un aquila di colore nero. La
piazzarola, quartiere più antico della città, nasce sul colle
pelagico alle pendici del colle dell’Annunziata dove sorge un
complesso monumentale che comprende la fortezza Pia e la chiesa di
S.Angelo Magno ricche di vestigia romane. Nel
proprio comprensorio si erige la Cartiera Papale ideata su progetto
di Cola d’Amatrice. Questo
quartiere prende il nome dalla Plateola, (piccola piazza) su cui
sorgeva la chiesa di S.Angelo Minore poi rasa al suolo su ordine di
Alessandro IV (cfr. Bolla dell'11 luglio 1256 di Alessandro IV:
«Ecclesiam Sancti Angeli Minoris in Platea»).
VITTORIE:
Il Sestiere della Piazzarola è uno dei più vincenti della Giostra della Quintana di Ascoli con i suoi 18 Palii custoditi nella sala dei Palii della sede. Nella sua storia hanno corso cavalieri gloriosi come Gianni Vignoli e Luca Veneri, autori entrambi di 7 vittorie al campo dei giochi. Gli altri cavalieri vincenti sono stati il grande Angelo De Angelis con 3 vittorie e Mario Giacomoni con 1 vittoria. Quest'anno al campo dei giochi saranno i giovani ed esordienti Denny Coppari e Gioele Bartolucci a difendere i colori di questo Sestiere. Proprio il secondo potrà prepararsi alla giostra contando sugli insegnamenti di Gianni Vignoli, un cavaliere molto vincente nel passato bianco rosso, proprio come dicevamo prima. I Sestieranti della Piazzarola sono già pronti ad onorare nel migliore dei modi l'imminente stagione quintanara con il massimo impegno e attaccamento ai propri colori.
MONUMENTI
STORICI:
All'interno
del territorio della Piazzarola ci sono varie testimonianze
dell'antico passato di questo Sestiere. Spicca tra loro la Chiesa
e l'antico monastero di Sant'Angelo Magno che
risalgono al IX secolo. Le strutture sono una fondazione longobarda
in origine dedicata all'Arcangelo Michele, creata per ospitare le
dame della loro aristocrazia, che gestivano un vero e proprio potere
feudale. La facciata attuale di stile romanico fu realizzata nel
1292, unico ornamento della facciata è l'elegante rosone a colonnine
gotiche. La chiesa, nel sottotetto del presbiterio presenta affreschi
raffiguranti otto maestose figure di Profeti, che rappresentano uno
degli esempi più antichi della pittura ascolana medievale. L'interno
a tre navate, testimonia le diverse trasformazioni subite nel tempo,
di particolare rilievo gli interventi operati dai monaci Olivetani a
partire dal XV secolo. Le decorazioni parietali sono opera di Tommaso
Nardini (1658-1718) e Pietro Michelessi (1831): gli altari in legno
scolpito e dorato del XVII sec. sono arricchiti da tele realizzate
dagli artisti Carlo Maratti (1625-1713), Giuseppe Ghezzi (1634-1722)
e Giacinto Brandi (1623-1691). Al centro del presbiterio s'innalza il
baldacchino con cupola sorretto da quattro colonne in gesso con
capitelli e basi in terracotta, eseguito nel 1830 da Emidio Paci.
Di notevole importanza risulta essere anche la
Chiesa della Madonna del Ponte
si
annovera tra gli edifici
religiosi
di modeste dimensioni della città di Ascoli Piceno. Si trova appena
oltrepassato il ponte
di
Santo Spirito, nei pressi di Porta Cartara. Fu costruita nell’anno
1689
e
testimonia l’antica abitudine di porre edicole
votive
o piccole chiese
in
prossimità dei passaggi e degli ingressi alle città
quale
simbolo
di
buon auspicio e pia prolusione per i viandanti. Caratteristica per la
sua forma cilindrica è identificata anche col nome La
Rotonda e
dedicata alla Madonna del Ponte. Si mostra nella sua semplice
architettura
con
copertura a cupola
e
si distingue per la colorazione dell'intonaco
esterno
di colore rosa
chiaro.
Il suo interno si compone di un unico ambiente che fu interamente
ricoperto dalle furiose pitture
dell’ascolano
Biagio Miniera, andate perdute col trascorrere del tempo. Nell’aula
si conserva e si venera un’immagine della Vergine
rimossa
da un muro
vicino
che ha trovato in questo spazio la sua nuova sede. Di particolare
piacevolezza anche la pala dell'altare, dipinta, olio
su
tela, dall’olandese
Carlo
Ramond, nell'anno 1758
su
commissione di D. Giuseppe Ricciotti, in cui sono raffigurati: San
Giuseppe, San Francesco Saverio
e
San Luca.
Al suo esterno è possibile ammirare la caratteristica Fonte della Chiesa della Madonna del Ponte, che si è mantenuta benissimo nonostante il passare degli anni e tutt'oggi ancora funzionante.
Sabato prossimo non perdete il 3° appuntamento di "Tradizione Quintanara". Ripercorrremo le origini, la storia e analizzeremo i principali monumenti storici ubicati nel territorio del Sestiere di Porta Maggiore.
Al suo esterno è possibile ammirare la caratteristica Fonte della Chiesa della Madonna del Ponte, che si è mantenuta benissimo nonostante il passare degli anni e tutt'oggi ancora funzionante.
La Cartiera papale di Ascoli Piceno è un complesso architettonico realizzato in robusti conci regolari squadrati di travertino. La vocazione polifunzionale del fabbricato, nel corso del tempo, ha accolto varie attività lavorative quali: la carttiera, i mulini ad acqua, la concia delle stoffe e la ferriera, tutte svolte con l'inseparabile e preziosa simbiosi della forza motrice delle acque del vicino torrente Castellano. Attualmente è sede del polo museale permanente denominato Musei della Cartiera Papale. Le prime notizie certe sull'esistenza di questo sito risalgono al 1104, quando nei pressi del Castellano furono elevate delle costruzioni utilizzate come mulini per la macinazione di cereali e la cui proprietà apparteneva al monastero ascolano di Sant'Angelo Magno.
Ricompaiono altri dati storici alla fine del periodo medievale, nel 1377, quando si era insediata all'interno del mulino l'attività della produzione della carta. Questa informazione, però, non è considerata certa poiché nel 1381 il catasto ascolano riporta solo l'esistenza di un mulino ad acqua. Lo sviluppo industriale del fabbricato, che continuava comunque ad accogliere i mulini, ospitava anche una gualchiera che serviva per battere stoffe e tessuti. L'autore ascolano Giuseppe Marinelli scrive che questa macchina preindustriale poteva essere stata costruita dai monaci cistercensi, che avevano il convento nelle vicinanze. La certezza della produzione della carta risale ai primi anni del 1400. Una fonte documentale, che reca la data 1414, riporta la cessione in locazione a imprenditori privati delle macchine per la produzione della carta. In questo periodo in città si erano trasferiti dei cartai provenienti da Fabriano e Pioarco che, con le loro competenze, coadiuvavano gli ascolani. L'edificio, nel corso del tempo, è stato sede di diverse attività lavorative ed ha attirato anche l'interesse di papi come Giulio II e Clemente VII. Nel 1508 una violenta piena del torrente Castellano lesionò il fabbricato che al tempo era già di proprietà della Camera Apostolica. Giulio II della Rovere, dalla fama di essere un papa guerriero, ma anche amante dell'arte e della cultura, nel 1511, dette incarico all'ingegnere idraulico Alberto da Piacenza di restaurare l'intero complesso. Nel 1525, a seguito di un nuovo straripamento del vicino torrente, papa Clemente VII incaricò Cola dell'Amatrice per un nuovo recupero della parete nord-ovest verso il Castellano.
L'anno 1646 segnò l'inizio del declino della produzione della carta. Nell'anno 1794 la Camera Apostolica concesse in enfiteusi il fabbricato a Luigi Merli che ne divenne proprietario nel 1862. Lo stesso Merli elevò il fabbricato di un piano e consolidò il resto dell'opificio senza alterare le linee architettoniche cinquecentesche. Negli anni compresi tra il 1890 e il 1920 appartenne a Venenzio Galanti, ultimo cartaio. Il complesso della Cartiera continuò ad ospitare l'attività del mulino fino al 1940.
Dopo un periodo di abbandono e decadimento, nel 1980, il gli edifici passarono di proprietà alla Comunità Montana del tronto che recuperò parte dei fabbricati per collocarci gli uffici. Attualmente la Cartiera papale è di proprietà dell'Amm. provinciale Ascolana che, dopo averla acquistata dalla Comunità Montana, ha provveduto ad un attento restauro, concluso nel 2002, ed ha destinato gli spazi interni alle esposizioni museali nel 2006.
Sabato prossimo non perdete il 3° appuntamento di "Tradizione Quintanara". Ripercorrremo le origini, la storia e analizzeremo i principali monumenti storici ubicati nel territorio del Sestiere di Porta Maggiore.