Inizia con questo post la bellissima iniziativa che da molto tempo avevamo intenzione di intraprendere. Questo è il primo appuntamento di "Tradizione Quintanara" e senza perdere altro tempo vi racconteremo un pò come ha origine questa splendida Giostra, come si è evoluta nel corso dei tempi, e come oggi essa è strutturata. Buona lettura dallo Staff del Quintanaro Moderno.
La Giostra della Quintana di Ascoli è una rievocazione in costume quattrocentesco che si svolge ogni anno la prima domenica di agosto (dal 1997 è stata introdotta una Giostra in notturna in onore della Madonna della Pace che si svolge il secondo sabato del mese di luglio). Le radici della Giostra della Quintana di Ascoli sono considerate antichissime, alcuni le identificano con il periodo storico del IX secolo, quando i Saraceni invasero il territorio dei Piceni. Questo giustificherebbe la presenza del busto, da colpire, posto sul campo di gioco che rappresenta il moro, il nemico della Fede. Da un punto di vista etimologico, invece, si considera valida anche l'ipotesi che parola quintana troverebbe la sua derivazione dal francese quintaine o dalla parola latina “quintus”. La Quintana è una gara di abilità e destrezza nella quale si cimentano per la conquista del Palio sei cavalieri, ciascuno rappresentante un sestiere cittadino, come nell'antica suddivisione urbanistica della città: Piazzarola, Porta Maggiore, Porta Romana, Porta Solestà, Porta Tufilla, Sant'Emidio. I tornei furono un prodotto del feudalesimo e della cavalleria e furono molto diffusi durante i secoli XII e XIII in tutte le città grandi e piccole. All'inizio del '400 si risvegliò quasi in ogni parte dell'Italia lo spirito militare e guerresco, tanto che le giostre raggiunsero una magnificenza alla quale prima non si erano mai nemmeno avvicinate. E' sul finire del XIV° sec., intorno all'anno 1377 in coincidenza con la redazione degli Statuti del Popolo (stampati nel 1496 e conservati ancora oggi nell'archivio storico della città), che abbiamo conoscenza notizie relative alla Giostra della Quintana di Ascoli. Ma da fonti archivistiche del '200 si ha la conferma che già in quell'epoca la festa di S.Emidio veniva celebrata con grande solennnità. Dal '500 al '900 il Palio a cavallo fu la manifestazione più popolare delle feste patronali Ascolane pur variando nel tempo nome, regolamento e percorso. Il fantino veniva chiamato “ragatius” e per vincere non bastava arrivare primo, ma doveva anche toccare il Palio. Questa regola, insieme alla partenza (denominata “mossa”) fu causa di varie contestazioni e liti. Il Palio (drappo di colore cremisi, colore dei martiri) era lungo nove braccia e il Consiglio dei Cinquecento spendeva ogni anno 40 scudi per acquistarlo e farlo confezionare, mentre la spesa di 5 fiorini era destinata alla sistemazione del fondo su cui correvano i cavalli. Nella seconda metà dell'800 la corsa avvenne senza fantini (“corsa dei bàrberi”) e presediuta da quattro deputti che fungevano da giudici di partenza e di arrivo.
L'EDIZIONE MODERNA:
Correva l'anno 1954 quando alcuni dei più influenti cittadini Ascolani si chiesero perchè una città ricca di storia e di tradizione come Ascoli fosse fuori dal giro delle rievocazioni storiche. Questo fu il quesito che questi signori si ripeterono intorno ad un tavolino del Meletti. Da queste discussioni in piazza presto si passò alle prime riunioni. Storiche furono alcune riunioni all'interno dell'ufficio di Nazzareno Peci. La riscoperta della documentazione storica si deve a Don Carlo Caldarelli, all'epoca parroco della cattedrale. Ai loro importanti contributi si aggiunsero quelli di: Emilio Nardinocchi e Alvaro Pespani (quintanari in piena attività che oggi rivestono il ruolo di consoli nei Sestieri di Porta Solestà e Sant'Emidio), Nino Aleandri, Carlo Baiocchi, Danilo Ciampini, Alberto Costantini (curò la coreografia e la realizzazione dei costumi), Emilia Franchi, Giulio Franchi (maestro di campo), Enrico Angelini Marinucci, Vincenzo Petrucci, Gino Negroni, Mario Raimondi, Silviano Meletti, Don Giuseppe Fabiani, Giovanni Celani, Carlo Azzanesi, Raniero Paci, Carlo Paci. Primo fra tutti venne affrontato il problema della suddivisione toponomastica della città per dare vita alle contrade o rioni o quartieri. Ascoli in base al Catasto Urbano del 1381 era diviso in quattro Quartieri: Quartiere di San Venanzio (Quarterio de Sancto Venanzo, sud-ovest), Quartiere di San Giacomo (Quarterio de Sancto Jacobo, nord-ovest), Quartiere di Santa Maria Intervineas (Quarterio de Sancta Maria inter le vigne, nord-est), Quartiere di Sant'Emidio (Quarterio de Sancto Emidio, sud-est). Si arrivò così alla denominazione di Sestieri, e tutto (costumi, armi, strumenti musicali, ecc...) fu predisposto al meglio per il grande battesimo della Quintana, alla quale partecipò il prestigioso Calcio Storico Fiorentino. La prima edizione dell'era moderna prese il via nel 1955 e vide la partecipazione di soli quattro Sestieri: Porta Romana, Porta Solestà, Porta Tufilla, Sant'Emidio. Nel 1956 si aggiunsero anche quelli della Piazzarola e di Porta Maggiore. Sempre nello stesso anno spuntarono i primi sbandieratori della Quintana di Ascoli, guidati dal grande maestro-coreografo Danilo Ciampini. Nacque così lo sbandieratore-lanciatore Ascolano, unico nel suo genere con la sua caratteristica “bomba”. Tradizione che si è tramandata di anno in anno, coinvolgendo ancora oggi diverse generazioni. Dal 1982 la Quintana di Ascoli è divenuta leader nazionale nel campo delle rievocazioni storiche.
IL CORTEO:
Il corteo storico della Quintana è costituito da oltre millequattrocento figuranti che sfilano indossando costumi ispirati al 1400, in ricordo degli Statuti Ascolani, del 1377, che ne disciplinano e ne citano la consuetudine. Partecipano le massime autorità cittadine, la Giunta Comunale ed il Sindaco che impersona il ruolo del Magnifico Messere, colui che un tempo era "il capo" della città stessa. Si aggiungono dame, damigelle, armigeri, musici, sbandieratori, arcieri, balestrieri, consoli ed altri personaggi appartenenti a singoli Sestieri. Sono presenti le rappresentanze delle Terre e dei Castelli del circondario ascolano che aderirono ai patti di alleanza con Ascoli. Dal 1995 è stata istituita anche la figura di ant'Orsola, ispirata dall'esposizione della pala dell'altare, conservata nel duomo cittadino, eseguita dal Crivelli. Nell'anno 2008 ai figuranti del corteo della Quintana si è affiancato un nuovo personaggio: la Maddalena. L'aggiunta di questo costume costituisce un ulteriore omaggio a Carlo Crivelli. L'abito è ispirato al dipinto che compone il polittico, realizzato dall'artista intorno al1471, custodito presso la chiesa di San Francesco di Montefiore dell'Aso, in cui il pittore ritrasse Maria di Magdala.
LA LETTURA DEL BANDO, L'OFFERTA DEI CERI, IL SALUTO ALLA MADONNA DELLA PACE:
Il rito della lettura del bando di sfida trova la sua origine nel periodo medioevale, quando la lettura del bando, per le vie della città, serviva ad annunciare l'inizio dello svolgersi delle solenni celebrazioni per le festività del Santo Patrono. Il banditore, accompagnato da un corteo che muove da Piazza Arringo, legge ad alta voce, il testo del bando per le vie del centro storico ascolano. La lettura avviene in occasione di entrambe le Giostre di luglio e di agosto. La cerimonia dell'Offerta dei ceri si tiene sul sagrato della cattedrale di Sant'Emidio, in piazza Arringo e ha luogo nel tardo pomeriggio del giorno che precede la Giostra di Agosto, quella della tradizione. Il corteo, una volta giunto alle soglie del sagrato del duomo attende l'uscita del vescovo e del Capitolo dei Canonici che avviano la cerimonia. Terminata l'offerta dei ceri, il vescovo benedice i cavalieri ed il palio, e subito dopo la lettura del bando di sfida a cura del banditore, la cerimonia si conclude con la designazione dell'ordine di assalto dei cavalieri giostranti nella Giostra. L'antico rituale di scrivere i nomi dei Sestieri su bigliettini di carta che, una volta arrotolati, sono raccolti all'interno dell'elmo del Capitano degli Armigeri. La traduzione degli Statuti Ascolani, del 1377, descrive questa cerimonia come un corteo che si avviava verso la cattedrale ascolana, partendo dal Palazzo dei Capitani, in piazza del Popolo. Da quando la Quintana si svolge in due edizioni, il giorno precedente l'edizione notturna di luglio si svolge il saluto alla Madonna della Pace venerata nella chiesa di Sant'Agostino. Per questo appuntamento le rappresentanze dei sestieri si recano a piazza Sant'Agostino e assistono alla lettura del bando e all'estrazione dell'ordine di gara. Secondo alcune legende cittadine si narra che le famiglie Ascolane, in lotta tra loro, cessarono le ostilità tra loro udendo il suono della campana della Madonna della Pace.
LA GIOSTRA:
Prima dell'inizio della gara i sei cavalieri giostranti percorrono un giro di campo e sostano sotto il palco del Magnifico Messere per porgere il saluto alle autorità cittadine. Dopo il saluto e la famosa "sciamata", avviene il rito del fazzoletto. Infatti le dame di ogni Sestiere annodano un fazzoletto, con i colori del Sestiere di appartenenza, sulla lancia del cavaliere quale segno di buon auspicio. La gara vera e propria consiste nel colpire con la lancia, in tre consecutivi assalti da ripetersi per tre tornate per ogni cavaliere giostrante, il bersaglio del saraceno nel minor tempo possibile. Ogni cavaliere giostrante lancia al galoppo il proprio destriero lungo il percorso a forma di otto della lunghezza di 720 m. delimitato dalle siepi. Il bersaglio è costituito dallo scudo sistemato sul braccio sinistro del saraceno, ed è diviso in 5 zone o sezioni concentriche con punteggio graduato in modo decrescente dal centro verso l'esterno (100, 80, 60, 40, 20 punti). Il punteggio globale è dato dalla somma dei punti totalizzati nei 3 bersagli e da quelli derivanti dalla conversione in punti dei secondi impiegati per ogni tornata (200 punti per un tempo di 60 sec, 2 punti in più per ogni decimo di secondo impiegato in meno; ad es. 202 punti per un tempo di 59,9 sec. 204 punti per un tempo di 59,8 sec. e così via). Il cavaliere che oltrepassa le siepi con almeno due zoccoli perde tutti i punti di quella tornata, mentre lo spostamento di ogni siepe comporta 30 punti di penalità. 60 punti di penalità sono invece previsti per un eventuale cambio di cavallo. La perdita della lancia durante la tornata porta alla perdita di tutti i punti realizzati in essa (“tornata nulla”).
EVENTI COLLATERALI:
L'intera rievocazione si arricchisce con il Palio degli Sbandieratori e musici e la Gara degli Arcieri. I primi si sfidano in una gara suddivisa nelle specialità di singolo, coppia, piccola squadra, grande squadra e musici. Si aggiudica il palio degli Sbandieratori chi conquista il primo posto nella combinata finale. Nella Gara degli Arcieri, invece , gli arcieri di ogni Sestiere si sfidano fino all'ultima freccia nelle varie prove per conquistare la freccia d'oro. Sempre nella gara degli Arcieri viene poi aggiudicata la “brocca d'oro” all'arciere che vince la finale di una serie di sfide ad eliminazione diretta tra i migliori otto del torneo.
CURIOSITA':
La Quintana ha partecipato: alle manifestazioni delle Olimpiadi del 1960 a Roma esibendosi presso il Circo Massimo, davanti a oltre 100.000 spettatori; alla cerimonia conclusiva di “Italia 61”; alle ”Celebrazioni Dantesche”; alla “ Fetes internationales”, in Svizzera, tenuta a Ginevra negli anni 1964 e 1971; all’ "Expom 1967", come rappresentante ufficiale dell’Italia, svoltosi a Montreal in Canada; a Giochi Senza Frontiere del 15 agosto 1968; alla Festa internazionale di Linz, in Austria, nel 1970; alle Olimpiadi di Monaco di Baviera, nel 1972; Alla Quintana di Ascoli è stata dedicata una serie di francobolli commemorativi dalla Repubblica di San Marino nell’anno 1963.
Il prossimo sabato non perdete il secondo appuntamento di "Tradizione Quintanara". Si entrerà nel vivo della storia e della gloria dei sei Sestieri Ascolani.