ASCOLI PICENO: Città e capoluogo di provincia delle Marche, situata lungo la via Salaria, alla confluenza del fiume Tronto e del torrente Castellano.
L'occupazione romana ha dato alla città l'impianto urbanistico tuttora evidente nella pianta a strade ortogonali (centro storico), e ha lasciato una notevole eredità monumentale con il ponte di Solestà, la Porta Gemina e i ruderi alla base del colle dell'Annunciata. Di stile gotico sono la chiesa di San Francesco, iniziata nel 1258, e il Palazzo dei Capitani del popolo; mentre sono rinascimentali la Loggia dei Mercanti, il Palazzo Malaspina e la Fortezza Pia.
Antica capitale dei piceni (Asculum), fu conquistata dai romani nella prima metà del III secolo a.C. Nel 578 venne invasa dai longobardi e annessa al Ducato di Spoleto. Passata successivamente sotto il governo dei vescovi, la città divenne libero comune nel 1185 e partecipò alle lotte tra Chiesa e Impero (nel 1242 fu devastata da Federico II). Dopo la metà del Duecento sostenne lunghe lotte con Fermo per il possesso di un approdo navale alla foce del Tronto. Passata definitivamente sotto il dominio pontificio nel 1502, vi rimase assoggettata fino all'unità d'Italia.
Sir Robert D'Altavilla
L'occupazione romana ha dato alla città l'impianto urbanistico tuttora evidente nella pianta a strade ortogonali (centro storico), e ha lasciato una notevole eredità monumentale con il ponte di Solestà, la Porta Gemina e i ruderi alla base del colle dell'Annunciata. Di stile gotico sono la chiesa di San Francesco, iniziata nel 1258, e il Palazzo dei Capitani del popolo; mentre sono rinascimentali la Loggia dei Mercanti, il Palazzo Malaspina e la Fortezza Pia.
Antica capitale dei piceni (Asculum), fu conquistata dai romani nella prima metà del III secolo a.C. Nel 578 venne invasa dai longobardi e annessa al Ducato di Spoleto. Passata successivamente sotto il governo dei vescovi, la città divenne libero comune nel 1185 e partecipò alle lotte tra Chiesa e Impero (nel 1242 fu devastata da Federico II). Dopo la metà del Duecento sostenne lunghe lotte con Fermo per il possesso di un approdo navale alla foce del Tronto. Passata definitivamente sotto il dominio pontificio nel 1502, vi rimase assoggettata fino all'unità d'Italia.
Sir Robert D'Altavilla