Cinquecento figuranti in costume, appartenenti a venti delegazioni delle più famose rievocazioni storiche marchigiane, hanno sfilato sabato scorso a S.Benedetto del Tronto, per le vie del centro in un turbinio di bandiere colorate, armature lucenti, abiti di broccato, gonfaloni e drappeggi assortiti. Dal Comune al Paese Alto, passando per viale De Gasperi, via Moretti, via Bassi, la Rotonda Giorgini, viale Secondo Moretti, piazza Matteotti e su fino a piazza Piacentini dove il corteggio, preceduto dai cavalieri e le amazzoni del Maneggio delle Palme e la rappresentanza comunale guidata dal vicesindaco Antimo Di Francesco, si è infine sciolto.Una rappresentanza più minuta di sbandieratori, guerrieri medievali e ballerini ottocenteschi è poi ritornata in serata in piazza Piacentini per lo spettacolo che ha concluso la collaborazione dell’Associazione marchigiana rievocazioni storiche alla festa del Patrono 2009.
Partito con quasi un’ora di ritardo rispetto al programma il ha portato a spasso per la città un’immagine della storia regionale spettacolare e assai ampia: dal medioevo al diciannovesimo secolo, con tutte le più importanti rievocazioni marchigiane presenti. La Quintana di Ascoli, gli Sponsalia di Acquaviva, la Corsa della spada di Camerino, Cingoli 1848, la Festa del pozzo della polenta di Corinaldo, la Cavalcata dell'Assunta di Fermo, la Contesa dello Stivale di Filottrano, il Palio di San Floriano di Jesi, la Caccia al cinghiale di Mondavio, la Sagra dei Piceni di Monterubbiano, le Feste medievali di Offagna, il Palio di San Ginesio, il Torneo delle Castella di San Severino, la Contesa del Secchio di Sant’Elpidio a Mare, il Palio della Rocca di Serra Sant'Abbondio, il Torneo Castel Clementino di Servigliano, Tolentino 1815 ed il Palio del Duca di Urbino.
All’arrivo in piazza Piacentini del corteggio si è svolto poi il tradizionale scambio di doni tra le autorità civili e quelle ecclesiastiche.
Inoltre ricordiamo a tutti gli amici quintanari, che sabato mattina pubblicheremo la prima puntata della storia della Quintana di Ascoli.
Sir Robert D'altavilla