Diciamo che in qualche modo, dove non arriviamo, tiriamo il cappello. Diciamo che molte volte siamo fortunati, quindi siamo culoni...lo ammettiamo. Alla fine dei conti, qualcosa che non dovremmo sapere la sappiamo sempre. Bene, riguardo la cena "revival" dei musici e degli sbandieratori "vecchia guardia" al Sestiere di Porta Solestà, porgo all'attenzione di tutti alcune considerazioni attinenti ai discorsi della serata.
E' stata ribadita la centralità della Giostra. In poche parole: la Quintana è la matrice di qualunque discorso collaterale collegato ai propri partecipanti. E questo è il Vangelo. E nel Vangelo troviamo scritto: la Quintana ha i suoi tempi, i suoi modi, i suoi colori e i suoi suoni. C'è una tradizione e va rispettata. Sennò a lungo andare conteremo meno di zero nel panorama delle rievocazioni storiche nazionali. Le gare degli sbandieratori sono molto importanti e l'importante è che nei giorni della rievocazione si preferisca la tradizione, piuttosto che la Fisb. Certamente mi viene da pensare al discorso economico di gestione del parco bandiere e strumenti che diventa più difficile, ma mi limito a esporre le contenutistiche della serata. E se volete di questa cosa se ne può ovviamente parlare, lo facciamo con piacere. In contemporanea è stato detto che nessuno "ce l'ha" con le gare. Ci mancherebbe altro, sono una risorsa. E sarebbe molto stupido da parte di qualcuno iniziare a tirare in ballo una vecchia disputa Tradizione VS Gruppi Gare. Diatriba che non esiste. Si è parlato in oltre della possibilità di far sbandierare vecchi sbandieratori, che vecchi non sono alla fine, avranno circa 40-50 anni. Per creare dei numeri con molti sbandieratori, anche cento. Per vedere duecento bandiere volteggiare in aria. Bandiere come quelle di vent'anni fa, con palo di legno e stoffa. Questi i contenuti, io ve li ho buttati li! Naturalmente, dite la vostra, che è sempre preziosa! ;-)
Duca di Plexiglass