Articolo tratto da "Il mattino di Padova":
Ci sono voluti due anni. Ma la Torre alla fine ce l'ha fatta, a riportarsi a casa la quintana. Non con il campionissimo Gioele Bartolucci, squalificato tra molte polemiche, ma con il giovane Valentino Medori, faentino alla sua prima prova in una gara «importante». A dargli del filo da torcere un Alessio Ricchiuti degno dei tempi d'oro. Tanto spettacolo e finalmente nessun «incidente» per la quintana della 26ª Giostra della Rocca. Le tribune al parco Buzzaccarini si riempiono un po' lentamente, ma il pubblico c'è, nonostante il rinvio di domenica scorsa. Quintana orfana di due contrade, Marendole e San Giacomo, che si rifanno però con l'esibizione, rispettivamente, di tamburini e teatranti. Tutto fila liscio fino al primo ricorso, di San Martino, dopo che il suo cavaliere, Cristoforo Tarullo, ha perso contro Bartolucci. Tarullo ricorre da solo e vince. Bartolucci però viene ripescato. Ma sembra che la sorte ce l'abbia con lui. Dopo lo scontro con Marcello Bellini di San Cosma, che gli avrebbe garantito le semifinali, gli piove addosso come una doccia gelata la squalifica. Motivo: il suo scudiero avrebbe tenuto le briglie del cavallo quando Gioele reggeva già in mano la lancia. Inutili proteste e contestazioni. Il giudice supremo, l'aretino Roberto Parnetti, è inflessibile e la saetta di Bartolucci si ferma qui. Non si ferma, invece, anzi è inarrestabile, il suo compagno Valentino Medori, ventisettenne controllore del traffico aereo che ieri ha letteralmente preso il volo. Alla seconda tornata lo salva la squalifica di Mimmo Spinelli (San Cosma) sempre per una questione di briglie e scudieri. Ma poi straccia tutti e arriva al duello finale con Ricchiuti, campione «storico» degli anni d'oro di San Martino, dal '99 al 2004, ora con Ca' Oddo, il più veloce sulla pista. Finale combattutissima: Medori sbaglia l'anello di mezzo, Ricchiuti manca l'ultimo. Vittoria ed esultanza per la Torre. Efficace la conduzione della giornata, affidata in tandem a Roberto Celon e Martina Belluco.