Fervono i preparativi per la consueta Giostra del Saracino di Arezzo, una delle Giostre più apprezzate nel panorama nazionale e non. E allora visto che mancano pochi giorni alla Giostra che si diaputerà domenica volevamo spiegarvi meglio nel dettaglio cos'è la Giostra del Sarcino e come avviene. La Giostra del Saracino è una rievocazione storica medievale che si svolge nella città di Arezzo. Vi partecipano i quattro quartieri in cui è suddivisa la città, ovvero: il Quartiere di Porta Crucifera (conosciuto anche come Colcitrone ), il Quartiere di Porta del Foro (conosciuto anche come San Lorentino), il Quartiere di Porta Sant'Andrea e il Quartiere di Porta Santo Spirito (prima chiamato Porta del Borgo).
"LA GIOSTRA": La Giostra del Saracino si corre in Piazza Grande ad Arezzo il penultimo sabato del mese di giugno (Giostra di San Donato) in notturna e la prima domenica del mese di settembre (Giostra di settembre) diurna.
"LA STORIA": La Giostra è una rievocazione storica in costume medievale che si svolge ad Arezzo presumibilmente dal XIII secolo. Si tratta di una antica competizione cavalleresca che affonda le sue origini nel Medioevo e che consiste nel colpire un bersaglio, posto sullo scudo del Buratto (un automa girevole che impersona il "Re delle Indie"), con un colpo di lancia al termine di una veloce carriera a cavallo. Il tutto senza farsi colpire dal mazzafrusto, imbracciato dal Buratto stesso, il quale viene azionato da un meccanismo a molla. In principio probabilmente questo cavalcare contro un fantoccio era un esercizio militare, che lentamente assunse i connotati di manifestazione nella quale si sfidavano i cavalieri durante particolari celebrazioni o semplicemente per dimostrare la propria abilità. Di torneamenti e giostre visti in terra di Arezzo parla espressamente Dante Alighieri, all'inizio del XXII canto dell'Inferno, in alcune celebri terzine (Dante Alighieri, La Divina Commedia - Inferno, Canto XXII, 1-9). La prima edizione dei nostri giorni si svolse il 7 agosto 1931, data in cui ricorre la festa del Patrono d'Arezzo, San Donato. Secondo la tradizione, la rievocazione storica fu riportata in vita a seguito di un ritrovamento fatto da Alfredo Bennati nel 1930 nella biblioteca civica. Si narra che il Bennati fosse alla ricerca della ricetta di un dolce e che incappò casualmente in documenti medievali che descrivevano lo svolgersi di una giostra fra i cavalieri delle nobili casate d'Arezzo e del "Contado". La giostra avrebbe avuto quale scopo quello d'allenare i cavalieri aretini nel combattere i predoni che dalle coste si avventuravano fino nell'entroterra. Per questo si raffigurava il Buratto come "Re delle Indie" e con fogge medio-orientali. La Giostra odierna è preceduta dall’esibizione degli Sbandieratori e accompagnata dal rullo dei tamburi e dal suono delle chiarine del Gruppo Musici, indi seguita dall’entrata in Piazza di tutto il corteggio storico della Giostra. Oltre trecento figuranti (311 per la precisione) negli splendidi costumi d’epoca fanno il loro ingresso (secondo l'ordine stabilito nel 1961 sulla base di un "canovaccio" di regia di Fulvio Tului) in Piazza Grande, accompagnati dal calore e dagli applausi dei quartieristi stipati nelle tribune e ai lati della Piazza.
"LA GARA": Lo svolgimento delle carriere della Giostra del Saracino è disciplinata dal relativo "Regolamento tecnico". Ogni Quartiere dispone di due giostratori (o "cavalieri") e ha diritto a due carriere, che vengono corse secondo l'ordine estratto la domenica precedente presso il Palazzo Civico. In ogni carriera il giostratore impugna una lunga lancia di legno di noce: al segnale dato dal Maestro di Campo cavalca lungo la lizza (la striscia di terra battuta che percorre in obliquo Piazza Grande) e si lancia contro il Buratto, un fantoccio dotato di uno scudo nella mano sinistra e un mazzafrusto (lo strumento medievale composto da una frusta con tre corde, alle cui estremità stanno delle palle di piombo; nel caso della Giostra del Saracino, per motivi di sicurezza, le palle sono di cuoio e pesano 250 grammi l'una) nella destra. Prima di ogni carriera i Famigli (cioè i responsabili) del Buratto caricano la molla di quest'ultimo (che permette al Buratto di ruotare su sé stesso una volta colpito dalla lancia dei giostratori) e sullo scudo appongono un cartellone.
Il cartellone apposto allo scudo del Buratto è di forma rettangolare e diviso in settori, a ciascuno dei quali corrisponde un punteggio. Per la precisione, il centro (segnato con un cerchio rosso) vale 5 punti e da esso si dipartono a mo' di croce 4 settori: quello in alto e quello a destra valgono 4 punti, quello in basso e quello a sinistra valgono 2. Ai lati della "croce" si trovano altri 4 settori: quello in alto a destra vale 3 punti, quello in basso a sinistra 1 punto, gli altri valgono 2. Infine il contorno (in alto, a destra e in basso) vale 1. I punteggi più ambiti sono il 5, che però è molto difficile e riesce a pochi giostratori, e il 4. Lo scopo è naturalmente quello di colpire con la lancia lo scudo cercando di realizzare il punteggio più alto.
L'individuazione del punto d'impatto con il cartellone dello scudo è facilitata dalla presenza nella punta della lancia di un carboncino, alla cui estremità si trova pure un ago. Quindi la parte del cartellone colpita viene chiaramente marcata, così da facilitare il lavoro della Giuria.Il colpo deve però essere rapido, poiché nel Buratto è presente una molla che scatta al momento dell'impatto tra la lancia e lo scudo, facendolo ruotare su sé stesso: se pertanto il cavaliere è lento, rischia di venir colpito dal mazzafrusto. Le palle del mazzafrusto sono ricoperte di inchiostro blu: in tal modo l'eventuale impatto tra esse e la schiena del giostratore sarà facilmente ravvisabile e comporterà la decurtazione di 2 punti (ai sensi dell'art. 37 del Regolamento tecnico).
La decurtazione dei 2 punti può essere decisa dalla Giuria in presenza di una carriera giudicata troppo lenta (art. 35), anche in assenza di contatto con il mazzafrusto. Se, peggio, la carriera è così lenta (e l'impatto tra la lancia e lo scudo è così debole) che il Buratto non ruota, il giostratore perde tutti i punti. Circa la mancata rotazione occorre però verificare le cause: il 7 settembre 2003 il giostratore Carlo Farsetti di Porta Santo Spirito colpì infatti il buratto a velocità normale, ma l'automa non ruotò, provocando oltretutto la rovinosa caduta del cavaliere. Immediatamente venne appurato un difetto ad una molla, così che la Giuria ordinò la ripetizione della carriera.
D'altra parte, se l'impatto è così violento da disarmare il buratto del suo mazzafrusto, il giostratore ottiene un punteggio supplementare, proporzionale al numero di palle che si sono staccate (1, 2 o 4 punti rispettivamente per 1, 2 o 3 palle; art. 37). Il giostratore deve sostenere l'urto con il buratto e finire la carriera con la lancia ben salda in mano: nel caso in cui questa cada in terra, il cavaliere perde tutti i punti marcati (art. 42), a meno che egli non sia riuscito ad asportare l'intero mazzafrusto (art. 37). La stessa conseguenza si ha nel caso in cui il giostratore si rifiuti di presentarsi alla Giuria (art. 39 lett. a). Se invece vi giunge appiedato vengono decurtati 2 punti dal punteggio ottenuto (art. 39 lett. b).
D'altra parte, se l'impatto è così forte da spezzare la lancia, il giostratore ottiene il doppio dei punti conseguiti sul tabellone (art. 43). Il punteggio più alto possibile è pertanto il 14, che si ha nel caso in cui il giostratore centri il 5, spezzi la lancia e provochi il distacco delle 3 palle del mazzafrusto. Di fatto il più alto punteggio mai realizzato è del giostratore di Porta Santo Spirito Carlo Farsetti che il 20 giugno 1999 ottenne un 10, centrando il 5 e spezzando la lancia.
Una volta che il giostratore ha concluso la carriera restituisce la lancia alla Giuria, cui nel frattempo è stato consegnato il cartellone posto sullo scudo del Buratto. I giudici analizzano il cartellone e la lancia stessa, per verificarne l'integrità. Una volta emanato il verdetto, lo consegnano al Cancelliere, che a sua volta lo porta dall'Araldo per la lettura alla Piazza. Vince la Giostra del Saracino il Quartiere che realizza il punteggio più alto. Al Rettore del Quartiere vincitore viene consegnata la Lancia d’oro, che poi viene portata in trionfo per le vie della città fino al Duomo (dove i quartieristi cantano un Te Deum di ringraziamento alla Madonna del Conforto di Arezzo) e poi alla sede del Quartiere. (fonte wikipedia).
Sir Robert D'Altavilla