Dal sito estense.com:
È l’aquila di San Giacomo a volare più in alto di tutti. Alessio Migheli detto “Girolamo” su Occolè si aggiudica al fotofinish l’edizione 2013 del Palio di San Giorgio, l’evento clou del Palio con le corse dei cavalli. Ma la vittoria è arrivata solo al replay. Dopo aver condotto infatti quasi tutta la gara al comando, San Benedetto (con l’accoppiata vincente dello scorso anno, Andrea Chessa detto “Nappa II” su Bonantiono da Clodia) ha dovuto subire la rimonta finale di Migheli.
Solo dopo diversi minuti è arrivato il verdetto finale dei giudici. E così San Benedetto sfiora solo il bis con i campioni dello scorso anno. Si è registrata anche tensione tra le contrade gialloblu e biancoazzurra, con i primi che hanno esultato senza attendere il responso finale del maestrato dei savi, fra le proteste dei contradaioli biancoazzurri e del loro presidente Lorenzo Linoso.
Dopo alcune false partenze il pubblico aveva trattenuto il fiato – erano già le 19 45 – per una caduta ai canapi nell’ottava chiamata. A inciampare è stato il mezzosangue di San Giorgio. Tutto si è risolto fortunatamente per il meglio, con il fantino Chiti che, un po’ acciaccato, è riuscito a rimontare sul suo Akcent. Ma prima di poter abbassare il canape il mossiere Gennaro Milone (e tutto il pubblico) ha dovuto attendere un’ora e 45 minuti, probabilmente un record per il Palio di Ferrara, per i continui temporeggiamenti dei fantini nell’area della mossa, i cavalli fuori posizione, le strategie ai canapi e il fantino di San Paolo di rincorsa che più volte ha evitato di entrare nei momenti, almeno quattro o cinque, in cui tutti i cavalli si trovavano allineati. Nonostante un certo “polso” mostrato dal nuovo mossiere, con ammonizioni a San Benedetto e San Giovanni, nulla ha potuto contro Adrian Topalli di San Paolo, l’unico che secondo regolamento, essendo di rincorsa e di fatto colui che dà la partenza, non poteva essere ammonito. A spazientirsi dell’eccessiva attesa anche il sindaco Tagliani, che tramite twitter ha invocato nuove regole, anche per evitare il rischio di surriscaldare gli animi. E nuove regole servirebbero anche per situazioni limite come quelle verificatesi in questa edizione della corsa dei cavalli: nessun segno sul terreno o ai lati della pista che indichi la linea del traguardo, così da rendere tutto incerto e opinabile, oltre al fatto che chi era chiamato a giudicare, cioé il maestrato dei savi, non si trovava nella zona del traguardo e non poteva avere quindi una prospettiva perfetta per un arrivo al fotofinish.
Per la prima volta ha quindi dovuto decidere un filmato, al rallenty, fornito da una telecamera che, a voler essere fiscali, si trovava leggermente disallineata (questione di centimentri anche in questo caso) rispetto all’ideale linea del traguardo, peraltro, come detto, non indicata. E’ stata comunque una delle corse più belle da parecchi anni a questa parte, per ciò che si è visto in pista dopo la partenza, con rimonte avvincenti come quelle di San Giovanni e San Giacomo, che si sono riportati a ridosso di San Benedetto dopo un primo giro effettuato addirittura dietro San Giorgio e Santa Maria in Vado. All’uscita dell’ultima curva San Benedetto si trovava ancora in testa, ma San Giacomo è uscito meglio ed è riuscito ad affiancare l’avversario fino a tagliare il traguardo per primo, di un’incollatura, forse pochi centimetri.
In precedenza la corsa delle asine era stata vinta da Santa Maria in Vado, che aveva superato San Luca (che schierava i vincitori dello scorso anno, Andrea Mattiolo su Rocchitto) e San Giorgio con l’asino Nando.
La gara delle putte è andata a San Benedetto a sorpresa, sulla favorita Polina Grossi di San Giorgio.
Santo Spirito si è aggiudicato la corsa dei putti, con Mohammed Hassane che all’ultima curva ha superato Ismail Magyd di Santa Maria in Vado.