Dal sito ufficiale dell'Ente Autonomo Giostra della Quintana di Foligno:
Giuseppe Riccetti dipingerà il Palio della Giostra della Sfida del 15 giugno 2013, la prima delle due opere celebrative dei 400 anni della Quintana. La scelta di Pierluigi Metelli, il coordinatore della speciale commissione, è un riconoscimento alla produzione artistica di Riccetti. L’artista, originario di Cortona ma ormai folignate a pieno titolo, è passato attraverso varie esperienze e modalità espressive, come le Cattedrali degli anniCinquanta, i Labirinti degli anni Sessanta, le geometrie optical degli anni Settanta ed elabora le soluzioni attuali da circa venti anni esprimendosi in due differenti maniere: una figurativa, metope pittoriche sul tema della centauromachia al femminile e l’altra ispirata ad immagini filtrate da un ipotetico computer interpretate pittoricamente.
Giuseppe Riccetti ha partecipato a numerose esposizioni in Italia (Incontri della Gioventù a Roma, Premio Spoleto, Premio Marche, Premio Terni, Premio Avezzano, Premio Termoli) ed all’estero a New York nel 1962, a Bruxelles nel 1968, a Gent nel 1969, a Monaco di Baviera nel 1973 a Townsville (Australia) nel 1989, a Kyoto nel 1991 e a Kranj in Slovenia nel 2000. Ha tenuto circa quaranta personali (Terni, Roma, Bologna, Bergamo, Trieste, Chiavari, Milano, Perugia). L’opera Crocifissione, con la quale ha partecipato alla mostra“Il sacro nell’arte alle soglie del 2000” a Foligno nel 1990, è al Museodell’Associazione Arte e Spiritualità Centro Studi sull’arte moderna di Brescia. Si sono occupati criticamente della sua attività Tomassoni, Gatti, Tempesti, Politi, Bovi, Sossi, Santese, Montenero, Lorandi, Ponti, Crispolti. La sua arte si esprime attraverso la particolare grafia dall’andamento ondulato che diventa cifra stilistica e rende assai riconoscibile ogni sua opera. Diversi studiosi della pittura di questo singolare autore si sono cimentati nel dare un’ipotesi interpretativa di tale suo perimetro grafico. Non sono da escludere, oltre il già citato riferimento all’optical art che dota di cinetismo le immagini, sottili suggestioni di ordine storico geografico. C’è nel suo stile grafico impresso, come ha rilevato in un suo splendido saggio Italo Tomassoni “il concetto di erranza intesa come soluzione/dissoluzione formale sotto l’impero/impeto dello scorrere del tempo. E’ come se il tempo, appunto, redigesse il suo testamento sui volti delle persone, un testamento scritto con grafia pettinata ed estremamente regolare”.