Il coreografo della Quintana, Morganti è deluso: “Sono ricomparsi occhiali troppo vistosi ed anacronistiche chiarine a pistone. Il corteo storico non è andato bene”. Il coreografo non usa giri di parole per esternare la sua delusione. E va dritto al cuore del problema. “Si è tornati a far sfilare troppi bambini. I Sestieri hanno anche sforato il numero massimo di figuranti che era stato stabilito insieme a loro qualche tempo fa. Dopo qualche anno di assenza, sono riapparsi gli occhiali. E’ evidente che qualcuno non può fare a meno di indossarli, ma almeno cerchi di procurarseli con delle montature che abbiano fogge più adatte alla circostanza. Via quegli occhiali troppo vistosi. In molti, poi, potrebbero utilizzare, almeno per un giorno, delle lenti a contatto. Queste persone continuano ad avere appoggi e difensori all’interno dei Sestieri e quindi non è facile far cambiare loro atteggiamento”. Morganti non è tenero anche nei confronti di musici e sbandieratori: “Si sta svilendo la caratteristica della nostra rievocazione storica, nota ovunque nell’ambiente perché venivano proposti strumenti musicali dell’epoca rinascimentale, come le chiarine. La loro presenza veniva richiesta per tante manifestazioni folkloristiche. La gara degli sbandieratori ha invece snaturato questo aspetto e nel corteo storico sono oggi presenti le chiarine con i pistoni. Non sono contrario al fatto che i nostri musici ed i nostri sbandieratori partecipino alle competizioni nazionali, chiedo soltanto che in occasione delle Quintane, nel corteo storico siano presenti soltanto chiarine senza tasti e bandiere con il manico in legno ed il drappo in tessuto. Tradizione e senso di appartenenza debbono rappresentare il traino per tutti i Sestieri. La nostra rievocazioni si differenzia in vari aspetti dalle altre, è più grande ed importante, ma per mantenerla tale dobbiamo tornare alle nostre origini”.Il coreografo della Quintana non risparmia critiche ai castelli: “Ritengo opportuno e necessario dare una identità chiara ai castelli che partecipano al corteo. Non dobbiamo dimenticarci che vanno identificati come presidi militari ed in quanto tali debbono presentarsi con un manipolo di armati; inoltre non possono recare un gonfalone, ma una bandiera di guerra. L’undicesimo convegno organizzato dal Centro studi sui giochi storici, che si terrà a novembre, arriva giusto a proposito perchè l’argomento che toccheremo sarà quello del corteo. Quell’appuntamento sarà fondamentale per cercare di rimettere a posto una volta per tutte l’identità storica della rievocazione. E’ innegabile che abbiamo ereditato una Quintana con difetti di carattere storico e di protocollo; il mio auspicio è che il convegno di novembre riesca nello scopo di correggere le storture che ci portiamo dietro”.Per Sestieri e castelli non c’è soltanto cenere e carbone. Il corteo storico di sabato scorso ha evidenziato degli spunti positivi che il coreografo Morganti non esita a rimarcare: “Tutti i figuranti sono diventati bravi a non lasciare degli spazi vuoti durante il corteo. Sembrava che camminassero sulla carrellata di un film. E’ stato un incedere fluido, senza strappi. Abbiamo ricevuto i complimenti del coreografo della rievocazione storica di Narni, Roberto Pileri, che è anche un componente della commissione storico-artistica della Federazione italiana dei giochi storici”.
Sir Robert D'Altavilla