Dal Corriere Adriatico edizione di Ascoli Piceno, a cura di Pierfrancesco Simoni:
Dopo due giorni, la temperatura intorno alla Giostra resta altissima. Tiene banco la questione sicurezza e le ire dei Sestieri si sono concentrate sul saraceno. Così il caposestiere Luigi Lattanzi di Porta Solestà: "I miei sono suggerimenti costruttivi e non spunti polemici. I soggetti che hanno responsabilità tecniche circa lo svolgimento della Giostra debbono conoscere alla perfezione il regolamento, debbono partecipare alle prove perchè è in quelle circostanze che accadono inconvenienti che possono ripetersi durante la Giostra e debbono possedere la necessaria autorevolezza che il ruolo impone. Debbono ripetere con precisione le parole enunciate dal regolamento di gara per non confondere i cavalieri. I tre uomini preposti allo scudo debbono dividersi il lavoro: uno solleva il cartone, un altro lo infila ed un terzo regge il bersaglio. Non può fare tutto la stessa persona. C'è troppo movimento sotto al bersaglio. Lo scudo non è mai parallelo al braccio del moro per cui l'apertura del bersaglio non è quella prevista dal regolamento. I giudici di percorso sono impeccabili, ma sono abituati a giudicare gli uomini e non i cavalli: non possono muoversi repentinamente perchè così facendo impauriscono i cavalli. Fermo restando che nessuno mette in dubbio l'onestà di chi giudica, bisogna rendere la Giostra trasparente affinchè lo spettatore la viva serenamente. Come? Con un led che è acceso quando il bersaglio è al posto giusto, facendo capire subito quando si colpisce il 100 o si esce dalla pista. Tutto ciò senza snaturare le caratteristiche della rievocazione. Infine, maggiore è la velocità, più spettacolare è la Giostra. Non si può favorire chi va piano".
Pierluigi Torquati di Porta Romana: "Le chiacchiere mi lasciano perplesso. La Giostra di due anni fa si chiuse con tre cavalieri, ma vinse un altro Sestiere e nessuno polemizzò. E' una gara di velocità e può succedere di uscire dal tracciato. Ci si lamenta che non ci sono persone competenti sotto al moro. Alle prove generali, costoro erano presenti e nessun Sestiere, noi compresi, ha chiesto loro di reggere il saraceno. Ogni staff ha fatto da sè. Si parla molto del fatto che il bersaglio è troppo chiuso. La verità è che, durante le prove, gli staff dei Sestieri tengono il cartellone più aperto del consentito per evitare che i cavalieri si infortunino. Vorrei fare un appunto all'Ente Quintana: permette troppe chiacchiere. Qualche anno fa Vignoli si permise di criticare l'organizzazione di Foligno e fu cacciato. Due consigli: regolare bene l'incasso del bersaglio e mettere ai cartoni affinchè non volino via".
Antonio De Angelis di Porta Maggiore e Giuseppe Fazzini di Porta Tufilla chiedono che si intervenga sul moro. Il neroverde: "Il problema non è la velocità perchè all'interno delle gocce dell'otto i tempi dei cavalieri sono grosso modo gli stessi. Bisogna, invece, uniformare l'impatto al bersaglio. Spesso la durezza differisce tra le prove e la gara. Il motivo può essere che il saraceno non viene infilato nel terreno sempre alla stessa maniera. Poi, si fanno le cose sempre all'ultimo minuto. Mi hanno riferito che al momento della verifica del campo si sono evidenziati alcuni problemi al bersaglio e quindi si è reso necessario sostituire il sostegno di ferro".
Il rossonero: "Lottiamo da oltre un mese per evitare quei problemi che sabato si sono puntualmente verificati. Innocenzi è uscito per aver inforcato il tabellone. Poichè l'Ente ha deciso che ad agosto avremo cartoni più spessi e che sistemerà il saraceno, l'urgenza è intervenire sugli addetti al moro. Gubbini ha rischiato di farsi male, lo stesso Crotali ed Innocenzi. La pista è troppo veloce. Siamo in difficoltà noi, in prova, a togliere in tempo i bersagli e lo facciamo tutto l'anno, figuriamoci chi non c'è abituato. Non vogliamo colpevolizzarli, ma è così. Inoltre, sono stati messi dei personaggi nuovi sotto al moro, qualcuno è anche tifoso, ma nessuno ha comunicato i cambiamenti ai Sestieri".
Infine Maria Gasparrini di Sant'Emidio: "Ritengo che la questione sicurezza sia determinante e ha fatto bene Castelli a istituire la commissione sicurezza. Il fatto che qualche cavaliere non termini la Giostra è imputabile agli alti rischi che si assume".