Dal sito lanazione.it, edizione di Siena, a cura di Laura Valdesi:
Siena, 4 luglio 2013 - "Le botte gratuite non sono Palio". "I colpi assestati ad un fantino a terra, stordito per la caduta e travolto dal suo cavallo la cosa più lontana che ci sia dalla tradizione". Da quella ‘guerra’ sul tufo, anche di nerbate se si vuole, che termina però quando scoppia il mortaretto. Questo l’argomento fuori dalla stanza delle Scotte dove è ricoverato Andrea Mari, in arte Brio. Correva il Palio nella Lupa su Indianos, è stato aggredito e picchiato sotto gli occhi del mondo, contradaiolo e non, mentre era a terra. Dolorante. Un dopo corsa convulso che ha riportato alla memoria il precedente fra Istrice e Lupa del 2002, passato alla storia per le botte al Pesse. E mentre la città condannava ieri il gesto - un’azione così non è Palio, il ritornello sin dalle ore immediatamente successive alla Carriera -, la polizia indaga. Ci sono filmati da visionare per dare un volto ai responsabili di un’azione senza senso. Agli investigatori il compito di delineare il quadro. Capire se le lesioni sono da attribuire alla caduta, ai colpi, oppure ad entrambe le cose. Alla giustizia paliesca spetta individuare eventuali responsabilità facendo scattare sanzioni a fine stagione. Il via vai di persone alle Scotte per salutare Andrea Mari è stato ieri enorme. Tanto che il fantino è arrivato stremato a fine serata seppure contento "perché - diceva - vedere attorno a me tutta questa attenzione mi fa vivere meglio la situazione. Avere persone vicino, dirigenti, qualche collega...". Ha avuto però la lucidità di analizzare il suo Palio. Dalle fasi della mossa in cui gli sembrava di essere nel film Matrix - "un mondo irreale. Se ti lasciavi agganciare da quella situazione, cavalli che calciavano, movimento, eri rovinato. Cercavo di stare sereno" - per arrivare alle nerbate con Bighino. Era l’unica cosa che poteva fare. "Gli ho dato due o tre nerbate, ma non sono stato lì a litigare. Il mio obiettivo era vincere. Allora che fai? Lo sopporti e cerchi di andare via, sennò hai perso il Palio". E se "Pestifero gli è sembrato andare come un missile, anche scosso", non si può fare a meno di ricordargli i tanti arrivi al fotofinish della Carriera. "E’ vero, il Palio del 2 luglio assomiglia a quello del Nicchio del 2007. Ci credevo fino in fondo , altrimenti non sarei andato ad attaccare al colonnino al bandierino. Avrei mollato prima. Invece mi ero impostato mentalmente che il Palio finiva quando scoppiava il mortaretto".